Gianpiero Samorì - Il MIR incontra Torino

Il rendez vous organizzato dal Consigliere comunale Ferdinando Berthier

Venerdì 10 ottobre Gianpiero Samorì, leader del MIR (moderati in rivoluzione nell'immagine con il Consigliere comunale Ferdinando Berthier e Gerardo Meridio, Quest'ultimo Coordinatore Nazionale MIR) ha incontrato la cittadinanza per esporre il programma del Movimento che si ripropone sullo scenario politico nazionale per dare, come ha sottolineato nel corso della conferenza stampa, una svolta concreta alla precaria situazione economica in merito alla quale, finora, sono state prodotte parole ed intenzioni cui non hanno seguito sostanziali interventi pratici.

E Samorì ha insistito sulla necessità di intervenire laddove si possa attingere (Fondazioni bancarie, tesoro della Banca d'Italia, patrimoniali sulle ricchezze e sugli alti redditi, .....) senza produrre nuove imposizioni a carico delle fasce meno abbienti, quelle che normalmente sono oggette di "particolari attenzioni" solo quando incombe la necessità di fare cassa.

Ciò per sanare gli scompensi prodotti da Amministrazioni "allegre" o "vecchie e superate" che non sanno stare al passo della crescita europea e mondiale.

Un'impresa non facile quella di Samorì, non nuovo alle competizioni elettorali, ma che dà il senso della qualità di un soggetto che vuole e non desidera, chiede per poter dare ma soprattutto ha la forza di affrontare di petto, e "mettendoci la faccia", i veri problemi che affliggono la nazione lasciando da parte beghe di cantone come i matrimoni gay, riforme del Senato e quant'altro serva solo per distrarre da ciò che veramente e subito richiede il pronto intervento

Di chi? Di coloro che, bene o male, si trovano a governare la nave Italia che pare imbarcare acqua dalle troppe falle trascurate nel corso dei tempi.

Sul periodo particolarmente grave, Samorì ci ha detto:

"Dobbiamo, soprattutto per fatto etico, impedire l'impoverimento eccessivo della popolazione; una nazione fatta di poveri è una nazione che non serve a nessuno. Il capitalismo funziona quando la maggior parte delle persone sta bene ed è in grado di spendere".

Quindi di far circolare il proprio benessere per creare quello degli altri a vantaggio dell'economia generale del popolo. In conclusione, abbiamo chiesto a Gianpiero Samorì se siamo di fronte ad un'Europa che si aspetta l'Italia o all'Italia che aspetta l'Europa:

"Diciamo tutt'e due; L'Europa deve capire meglio l'Italia e l'Italia deve correggere le proprie storture: le due cose devono viaggiare insieme".

Fra gli invitati era presente Renzo Rabellino, Segretario Nazionale del Movimento NO EURO.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/10/2014