Città Metropolitana di Torino e province piemontesi

Parte dal Piemonte la battaglia referendaria per cancellare l’abominio della legge Delrio

Domenica i Consiglieri comunali ed i Sindaci del Piemonte andranno alle urne per eleggere i membri della Città Metropolitana di Torino e degli altri consigli provinciali in sostituzione delle assemblee elettive. Il tutto è disciplinato dalla falsa abolizione delle province prevista dalla Legge Delrio.

I Consiglieri regionali Gianna Gancia e Alessandro Benvenuto della Lega Nord e Maurizio Marrone dei Fratelli d’Italia, hanno presentato una proposta di delibera che consente al Piemonte di farsi capofila della battaglia referendaria, che richiede il sostegno di altre quattro Regioni italiane, come previsto dall’art.75 della Costituzione.

“Vogliamo cancellare le finte riforme che gettano fumo negli occhi e non cambiano nulla, precisa Gianna Gancia, presidente del gruppo Lega Nord in Consiglio Regionale.  Non si può prendere in giro i cittadini, facendo credere che siano state abolite le Province, quando in realtà è vero il contrario: restano le province e la burocrazia.

Viene cancellata sola la rappresentanza istituzionale eletta dal popolo. Siamo tornati indietro al più bieco centralismo statale. In molti casi saremo di fronte e enti amministrati senza opposizione, cioè senza controllo .La nostra non è una battaglia di retroguardia, conclude Gianna Gancia, al contrario Province e Regioni sono enti pachidermici che vanno riformati, ma sul serio, non certo con la legge Delrio”

Alessandro Benvenuto, affronta un aspetto di merito alquanto problematico: “Nelle prossime elezione, il Listone, composto da PD, Moderati, Ncd e Forza Italia, non assicura rappresentanza a significative zona del territorio, mentre la Lista civica alternativa, espressione di Lega Nord e Fratelli d’Italia ha inserito candidati espressione del territorio e non della città di Torino, già ampiamente rappresentata” .

“Siamo orgogliosi ad essere stati i primi in Italia a lanciare il sasso, annuncia Maurizio Marrone, capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale  al Consiglio Regionale. Se altre quattro regioni seguiranno il nostro esempio, la parola tornerà ai cittadini, ma qualora il consiglio regionale bocciasse la nostra proposta, noi amministratori del territorio siamo pronti alla mobilitazione per arrivare comunque al referendum abrogativo”, conclude Marrone.

Non resta che attendere l’accoglienze che questa proposta otterrà dal Consiglio Regionale.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 11/10/2014