Il volantinaggio, presso la palazzina Einaudi, dei militanti del FUAN che richiedevano che l'85% delle borse di studio e degli alloggi universitari dell'EDISU siano riservati agli studenti italiani è stato fortemente contestato da alcuni esponenti dei centri sociali uniti al gruppo degli Studenti Indipendenti.

"Le solite facce - afferma il portavoce -  servi della giunta regionale Chiamparino pronti, al di là della cancellata, a sbraitare e dimenarsi come già accaduto in altre occasioni".

Chiara la matrice politica alla base della protesta che spesso e purtroppo va al di là delle rivendicazioni, giuste o sbagliate che siano.   

I ragazzi del FUAN hanno comunque continuato a distribuire i volantini per tutta la mattina raccogliendo un notevole supporto da parte degli studenti; solo all'esaurimento del materiale, i militanti si sono allontanati compatti.

Momenti di tensione si sono registrati in questo frangente quando a cinque studenti del FUAN diretti ad una macchina si sono parati davanti una quarantina di contestatori che il portavoce definisce, letteralmente, antifascisti. 

I militanti del FUAN, in posizione di difesa, hanno fronteggiato il tentativo di aggressione: solo l'intervento della polizia ha impedito il contatto. 

"La mattinata di oggi - conclude l'esponente di FUAN -  è la prova che all'Università di Torino da una parte vi è chi lotta per i diritti degli studenti e non cede di un millimetro, dall'altra vi è la solita mafia antifascista che tenta con la violenza di difendere i poteri forti della giunta regionale Chiamparino e dei professori universitari; in ogni Università ci troverete sempre pronti, il FUAN non cede di un millimetro".

Affermazioni forti che non contribuiscono certo a calmare le acque anzi inaspriscono un rapporto che più di una volta è sfociato in atti di violenza che non si possono certamente condividere, nè a favore di una parte nè a giustificazione dell'altra.