Islamismo e Mondo civile

Articolo di Giancarlo Matta

 

In certi ambienti dell’Occidente, vari termini usati per riferire di terrorismo e di integralismo fanatico islamico sono una vera e propria manipolazione ipocrita del linguaggio: spesso il terrorista islamico assassino che aggredisce a tradimento viene romanticamente chiamato “combattente” o addirittura “kamikaze” e guai a menzionare che è islamico perché, da certe parti delle comunità islamiche immigrate e soprattutto dai sinistrorsi locali, si levano urla rabbiose e denunce contro la “islamofobia” e il “razzismo”.

E un sudario islamico integrale opprimente che presenta chi lo indossa come un torvo, inquietante spettro, viene ipocritamente definito “velo”.

Come se la giustificata paura di subire ripetuti, indiscriminati, proditori e micidiali attacchi di fanatici criminali fosse un delitto. Come se il diritto naturale alla auto-difesa avesse qualcosa a che fare con discriminazioni preconcette e discutibili.

Questi atteggiamenti demenziali e autolesionistici di codarda propensione verso un nemico che trattiamo da amico tuttavia cesseranno. Cesseranno con le prossime stragi islamiche in casa nostra.

 

Nel frattempo, estote parati, è consigliabile tenere da parte anche una scorta di grasso di maiale. E lubrificare con esso anche una scorta di munizioni. Ed è bene che ciò si sappia.

 

Intanto, accade spessissimo in gran parte del mondo islamico, che ad essere perseguitate siano le comunità non islamiche ad opera degli islamici, e praticamente mai il contrario.

Si è mai saputo di una moschea incendiata o fatta esplodere da un cristiano, da un ebreo, da un ateo ? Di un cimitero islamico dal quale sono stati “sfrattati i defunti” ad opera di cristiani ? No: al contrario, sono cimiteri cristiani ed ebraici, chiese, sinagoghe, templi indù, sikh, buddhisti, interi villaggi di animisti a essere incendiati, distrutti, assaltati con armi, bombe e terroristi suicidi, e le persone assassinate barbaramente; e questo accade anche in Paesi cosiddetti “moderati” (altra ipocrisia) come Egitto, Turchia, Algeria... . Allora significa forse che tutti gli islamici siano terroristi? No. Significa semplicemente che nella religione islamica c’è una base di odio verso tutti i non islamici, base che sostiene la degenerazione terrorista e l’integralismo fanatico.

 

Senza dubbio, sono gli esegeti fondamentalisti a generare i terroristi e gli integralisti. Il principio è semplice ed evidente. Il corano applicato alla lettera (e non può non essere praticato alla lettera siccome ritenuto opera divina), è la fonte istigatrice primaria della oppressione, della violenza, della morte e della distruzione per tutto quanto non è islamico.

Ecco perché non esistono musulmani “moderati” ma solo musulmani “falsi” e musulmani “veri”. Le prove ? Basta seguire le cronache.

 

Prendiamo ad esempio il caso delle vignette satiriche. In risposta, gli islamici di varie parti del mondo si sono scatenati urlando, con disordini e aggressioni, perché non accettano la satira né le critiche. E non accettano neppure di essere definiti violenti. Infatti -massimo della coerenza- per impedire al Papa di parlare delle loro violenze -che hanno spudoratamente negato- sono arrivati a minacciarlo di morte. Questi invasati sono gli islamici veri.

 

L’islam non è integrabile con una Società libera e moderna, ma gli islamici falsi, cioè quelli tra loro prevalentemente (apparentemente ?) pacifici e disponibili a civilizzarsi, se vogliono, possono prendere pubblicamente, definitivamente e lealmente le distanze da questa applicazione abominevole della religione e da queste reazioni barbare; possono emendare il loro “libro sacro” contestualizzandolo a un’epoca oramai superata dal progresso umano, possono accettare critiche, ironia, ammettere discussioni e divergenze sui valori etici; è anche grazie a questo atteggiamento che i non islamici sono riusciti a sviluppare le loro Civiltà e a formare Società tendenzialmente libere, civili e moderne nelle quali il benessere è molto più vasto e meglio distribuito.

Badare bene: non siamo noi Occidentali che emigriamo verso i paesi islamici, sono i musulmani a scappare qui in tanti.

Anche questo potrà far comprendere, a loro come a non pochi tra noi, che la persistente arretratezza del pensiero musulmano è fra le principali cause della loro miseria, delle loro sofferenze, e della probabile imminente e definitiva rovina delle loro primitive società.

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Articolo pubblicato il 08/10/2014