AVE CAESAR, MORITURI TE SALUTANT

I ricorsi della storia. Da Svetonio all’elezione del Consiglio della Città Metropolitana di Torino

L’elezione di secondo livello del consiglio della Città Metropolitana si avvicina a grandi passi. La maggior parte delle poltrone che si presume vadano al Listone, sono già assicurate. Mancano ancora conferme su frange significative e l’ago della bilancia, tenendo conto del divario notevole del peso dei singoli voti(dagli 853 di un consigliere comunale di Torino, ai 77 del consiglieri dei principali centri della provincia, sino agli spiccioli dei piccoli comuni)è nelle mani, o meglio a discrezione dei consiglieri di Torino, sino al sindaco Fassino.

Superata la frenesia di questi giorni, i lunghi coltelli scatteranno il 13 ottobre a scrutinio ultimato. Altro motivo di allarme è causato dallo scherzetto combinato all’ammucchiata, dal Movimento 5 Stelle,  Lega e Fratelli d’Italia che presentando due liste autonome, potrebbero rosicchiare sino a quattro seggi ai governativi.

Il ricorso a Svetonio, non certo per elevatezza ed erudizione dei personaggi in questione, si avverte tra le fila del Carroccio. Non s’implora o depreca l’augusto imperatore, bensì il più modesto Cesare Pianasso da Prascorsano, ex consigliere provinciale ad attuale segretario provinciale della Lega Nord per il Canavese.

Circolano voci che il voto leghista debba attestarsi solamente sul suo nominativo. Da qui il malcontento serpeggia e lambisce anche il Consiglio Comunale di Torino ove, almeno secondo i bisbigli, un consigliere potrebbe operare una scelta autonoma. Il segretario provinciale della Lega Nord della provincia di Torino(in Lega Nord, il verde Canavese, per la consistenza di elettori e militanti d’un tempo e le caratteristiche specifiche è equiparato a provincia), sostiene che nessuna disposizione di voto vincolante è stata diramata dal vertice piemontese della Lega Nord.

Contestualmente rileva che il Canavese, al momento non annovera parlamentari e Consiglieri Regionali, per cui sarebbe opportuno avesse una rappresentanza.

Nel Canavese, in occasione delle elezioni regionali, c’erano state alcune defezioni, causate principalmente dall’esclusione di Alessandro  Albano dalla competizione per il consiglio regionale. e incrementate anche dalle espulsioni operate dallo stesso Pianasso di almeno un sindaco e diversi consiglieri comunali solidali con Albano.


Non risulta inoltre che il drappello di ex Leghisti e indipendenti gravitanti in quell’area tra cui la maggior parte dei consiglieri comunali della Valle di Lanzo, che fanno riferimento al tandem Albano – Togni, siano propensi a mandare nuovamente a Palazzo Cisterna il buon Cesare. Da altri centri della provincia di Torino ove la Lega Nord conserva esponenti storici di spicco, i commenti non sono benevoli e si ricorda, con sorrisi eloquenti, più d’una performance non certo brillante del nostro in Consiglio Provinciale. La lista comprende anche esponenti dei Fratelli d’Italia, separati in casa tra i fedeli di Ghiglia e tra quelli di Marrone

Chissà se alla faccia di gruppetti, ripicche, diktat e fazioni, la spunterà qualcuno, per ora sconosciuto che goda di appoggi trasversali, oppure un connubio un po’ innaturale tra san Ponso e il Re Arduino, possa privilegiare il consigliere di Prascorsano?

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Articolo pubblicato il 08/10/2014