Il punto sul Teatro Regio di Torino

Audizione del Sovrintendente Vergnano e del Maestro Noseda

In commissione cultura del Comune di Torino, venerdì 26, c’è stata l’audizione del  sovrintendente Walter Vergnano,  mentre non si è presentato il maestro Gianandrea Noseda, probabilmente per la nota querelle tra i due soggetti che dirigono le sorti  del Teatro Regio.

Partiamo subito con l’annotazione della costante riduzione dei contributi pubblici, ancor più necessari oggi in quanto il nostro Teatro ha raggiunto gli obiettivi strategici fissati anni fa diventando uno dei primi teatri italiani ed anche una grande realtà internazionale.

Sempre di più l’attività del teatro viene proiettata fuori dai confini nazionali perché l’opera è unica in tutto il mondo e parliamo la stessa lingua.

Già dal 2010 si sono moltiplicate le tournes all’estero: Tokyo con un successo travolgente, Parigi, un appuntamento ricorrente agli Champs Elysees, Vienna, Dresda, Edimburgo e in diverse città della Spagna.

Il prossimo mese di dicembre vedrà una serie di rappresentazioni in diverse città del Nord America.

Ma un teatro internazionale deve dimostrare la sua grandezza anche nel luogo nazionale ove risiede e il Regio, con il programma 2014 Torino suona Mozart ha raccolto platee con numeri da stadi calcistici ( ovviamente all’ aperto).

Grande attenzione è ovviamente dedicata ai costi: non si fanno da tempo nuovi allestimenti se non in condivisione con altri teatri italiani o esteri e si lavora per creare un nostro repertorio con titoli nostri da portare in scena per più anni.

Oggi è forse il tempo di fare una scommessa: quella di proporre opere barocche che riscuotono grandi consensi all’estero ma sembrano essere poco apprezzate in Italia magari cominciando con il “Giulio Cesare”, l’opera in tre atti di Haendel.

Tra Natale e Capodanno, anche per dare un meritato momento di riposo all’orchestra e al coro ospiteremo Roberto Bolle e la sua Compagnia, mentre nel periodo dell’Expo 2015 prepareremo quattro capolavori da cambiare ogni sera a rotazione.

Da non dimenticare poi una attività collaterale ma molto importante, il Progetto Scuola  del Regio con 50.000 studenti, dalla materna alle superiori ai quali viene elargita cultura musicale con spettacoli, attività di studio interdisciplinare e di laboratorio, con il “gioco dell’opera” che mette in palio allettanti premi grazie al sostegno della Fondazione Corulli, e con visite guidate in collaborazione con diversi Musei.

Passando ad argomenti meno poetici, la gestione del Teatro presenta bilanci in pareggio ma soffre di carenza di liquidità, anche perché gli ultimi conferimenti del Comune di Torino sono stati quattro beni immobili; fortunatamente grazie ad una gara si sono trovati i compratori per due capannoni e quindi nel giro di alcuni mesi diminuirà la sofferenza di liquidità con l’arrivo di circa 6 Ml. di euro.

Questa situazione finanziaria costa circa €700.000 anno di interessi passivi, pari all’allestimento di 2 opere. D’altra parte è impossibile aumentare il costo dei biglietti che sono già ad un livello molto alto specialmente per i gruppi familiari , ma per ridurli sarebbero necessari maggiori contributi pubblici.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 28/09/2014