1864: e Torino non fu più capitale

Considerazioni su una giornata di studi di ampia portata

Nell’Aula Consigliare di Palazzo Lascaris, sede istituzionale della Regione Piemonte che ha promosso l’iniziativa e sotto la direzione di Albina Malerba, direttore del Centro Studi Piemontesi, CA DE STUDI PIEMONTEIS, il 22 settembre si è svolto, come da programma e alla presenza di un pubblico attento e partecipativo, il Convegno

” 1864: e Torino non fu più capitale. Un evento che mutò la storia del Piemonte e dell’Italia. Riflessioni antiche e nuove”.

Sono state svolte relazioni da parte di docenti Universitari degli Atenei di Torino, Milano, Siena ed Aix en Provence, oltre ai ricercatori del Centro Studi Piemontesi ed al Professor Aldo Alessandro Mola, direttore del Centro Europeo Giovanni Giolitti per lo Studio dello Stato. A prescindere da retorica, campanilismo e, buon ultima l’imperante ragion di  Stato, gli oratori sono stati concordi nell’illustrare la veridicità dei fatti accaduti ed il tormento di gran parte dei più autorevoli esponenti della politica e della cultura del tempo.

Purtroppo nei quindici minuti di tempo concessi, i relatori non hanno potuto illustrare ogni sfaccettatura di aspetti ancor ignoti di una vicenda che, a dispetto della vulgata ufficiale, non è stata certo avara di conoscenza e partecipazione da parte dei protagonisti della politica e delle istituzioni nel 1864 e negli anni seguenti.

C’è stata comunque la possibilità, a conferma della scientificità dell’evento, di accennare a documenti considerati minori (diari e lettere dei protagonisti della politica,ad amici e conoscenti), smentendo in modo documentato interpretazioni irrilevanti, superficiali e, talvolta faziose, diffuse da coloro che, negli anni, hanno diffuso notizie senza approfondire e ricercare le fonti. Secondo la dichiarazione degli organizzatori, dovrebbero essere pubblicati, in tempi ragionevoli, gli atti del Convegno. Sarà nostro l’impegno di rendere edotti i lettori sugli aspetti peculiari emersi dai documenti certi dell’epoca che sono ormai divenuti pubblici e consultabili.

Il 22 settembre 2014 per i Piemotesisti rappresenta una data storica. Infatti è da oltre vent’anni che, merito della Ca de Studi Piemontéis e di altre benemerite istituzioni culturali di cui il Piemonte è ricco, si è cercato di analizzare e diffondere le cronache ed i documenti idonei ad evidenziare le motivazioni effettive che avevano condotto centinaia di cittadini a manifestare contro l’illogica e non compresa decisione di trasferire la Capitale  a Firenze. Purtroppo la Storiografia ufficiale, influenzata dal primato della Politica nazionale e, negli ultimi anni da correnti ideologiche ostili alle Autonomie, era riuscita ad oscurare anche i nobili tentativi che, alcuni degli oratori presenti al  Convegno, negli anni hanno cercato di divulgare.

Il fatto che, seppur dopo 150 anni, la massima sede istituzionale del Piemonte, patrocini e presieda, nella persona del presidente dell’Assemblea Mauro Laus, un convegno di così vasta portata, è molto significativo. La ricorrenza dell’eccidio è stata anche illustrata da manifestazioni pubbliche a contatto con la cittadinanza, patrocinate da associazioni e gruppi identitari attivi da anni sul territorio piemontese. Il primato della cultura ha consacrato alla storia il sacrificio d’inermi cittadini, per una causa che risveglia e sensibilizza ancora oggi le coscienze libere.

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Articolo pubblicato il 25/09/2014