Consiglio Regionale del Piemonte

Agenzie Territoriali della Casa: rilancio o confusione?

Una boccata d’ossigeno per le finanze regionali,  arriva dal Consiglio Regionale del Piemonte. Nella seduta del 16 settembre è stato approvato con un avanzo di oltre 17 milioni di euro, il Rendiconto Generale per l’esercizio finanziario 2013 dell’Assemblea, quando alla presidenza sedeva Valerio Cattaneo.

L’impegno del Presidente Laus è quello di restituire la somma, frutto dei risparmi sui costi della politica attuati dal Consiglio Regionale, alla Giunta Regionale. A tale importo vanno dedotti oneri relativi alla restituzione dei contributi pensionistici ai consiglieri che, intendendo riscattarli, ne hanno già fatto richiesta, per cui rimangono 10 milioni e 718 mila euro.

Nel dibattito che ne è seguito, il consigliere Gian Luca Vignale di Forza Italia ha però rilavato come la drastica diminuzione del bilancio del Consiglio regionale in questi ultimi anni che ammonta a circa il 30%, rischia di pregiudicare la funzione di controllo e la funzionalità dell’Assemblea rispetto all’esecutivo.

Il Movimento 5stelle, con i consiglieri Bertola e Bono ha richiesto alla presidenza che fosse garantito il concorso di tutti i consiglieri, nel dibattito sull’indicazione da fornire alla Giunta sulla futura destinazione dell’avanzo di gestione. Appello accolto dal Presidente Laus.

Ben più spinoso l’argomento forte all’ordine del giorno. Si trattava del “Riordino delle Agenzie Territoriali della Casa”. La Giunta Chiamparino ,tra i primi provvedimenti, ha inteso, in chiave sinergica, di ridurre le Agenzie territoriali della Casa, oggi presenti in ogni provincia, a 3 per adeguare organici, CdA e costi d’esercizio.

In verità, dal dibattito sono emerse problematiche rilevanti e purtroppo eluse dal provvedimento.


Il Movimento 5Stelle, attraverso articolati interventi, ha evidenziato come oltre a qualche piccolo risparmio dovuto alla riduzione del numero delle ATC e dei dirigenti, la legge in discussione non affronta i reali problemi sociali e presenta aspetti negativi. Sono stai presentati emendamenti per eliminare la possibilità dell’ingresso di capitali privati negli interventi di “Social Housing”, così come l’introduzione del “mutuo sociale” per dare alle famiglie la possibilità di acquistare casa e, soprattutto  si richiede il censimento regionale degli immobili inutilizzati.

La presidente del Carroccio Gianna Gancia, boccia senza appello la riforma delle ATC. Questo provvedimento non darà più case ai nostri connazionali che oggi sono in difficoltà. “Non prevederà l’obbligatorietà della evidenza pubblica nelle assegnazioni dei servizi che finiranno per essere gestiti dai soliti noti delle cooperative e dei consorzi che strumentalizzano gli immigrati”.

“E’ molto grave, continua la presidente Gancia - che la riforma tolga la possibilità di privatizzare gli enti di servizio, riportando l’amministrazione indietro nel tempo, a logiche anacronistiche da collettivismo sovietico. Il Piemonte è l’unica regione del Nord, insieme alla Valle d’Aosta, a non applicare il criterio di economicità nella gestione delle ATC”.

Gianna Gancia invoca infine un abbandono da parte delle Regione, del buonismo e del lassismo, togliendo la casa a coloro che non la rispettano e privilegiando invece i bambini, gli anziani ed i malati, tenendo presenti coloro che hanno abitato questo territorio, difeso ed elevato per millenni. L’ulteriore ingiustizia di questo provvedimento consiste nel mettere nello stesso calderone aziende virtuose, come quella di Cuneo, con altre in dissesto finanziario, chiamando di fatto a ripianare i conti chi ha lavorato meglio.

Numerosi emendamenti al provvedimento sono stai presentati da Forza Italia ed illustrati, in gran parte, dal consigliere Vignale che ha sottolineato come oltre alle incongruità della Legge, dal testo emergono incompatibilità atte ad impedire, nel fatti, il funzionale avvio della riorganizzazione proposta.

Tutti o quasi, bocciati gli emendamenti presentati dall’opposizione, mentre è stato approvato uno della stessa maggioranza che prevede l’aumento dei componenti del Consiglio di Amministrazione delle ATC Piemonte Nord e Sud.

Siamo alla solita riedizione di aria fritta, oppure c’è la volontà reale di affrontare le carenze abitative con un’organizzazione snella, competente e tempestiva, rispetto alle esigenze dei cittadini?

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Articolo pubblicato il 19/09/2014