Gente come Ivana Spagna

La cantante veronese, ospite e madrina speciale, del compleanno di Maglione. Intervista esclusiva.

 

 

Il Gruppo Maglione, azienda leader nel settore della ristorazione, proprio un anno fa, inaugurava un nuovo locale, a Torino, in Corso Trieste 95.

Un’idea geniale: un autogrill, aperto 24 ore su 24, fuori dalla rete autostradale.

E’ stato un successo senza precedenti: un locale sempre aperto, che offre un’ampia gamma di servizi a prezzi assolutamente competitivi.

Ma non solo: tutti i giovedì, l’amico Wlady, popolarissimo D.J. di Radio Juke Box e conduttore televisivo di PrimAntenna TV, presenta, nel locale, “Quizzami”, un gioco a premi davvero coinvolgente.

E proprio Wlady, in occasione del “compleanno” di Maglione, ha chiamato Ivana Spagna, come special guest e madrina dell’avvenimento.

La cantante veronese, che ormai senza presunzione, posso definire una amica, ha intrattenuto il numerosissimo pubblico, con una performance davvero coinvolgente: look “very ‘80” ma quanto mai attuale, presenta una dopo l’altra “E io penso a te”, “Lupi solitari”, “Gente come noi”, “Il cerchio della vita” (colonna sonora di “Il Re leone”), una palpitante cover di “The sound of silence” (Simon & Garfunkel) per poi dedicare ai genitori un toccante ricordo, attraverso la lettura di un brano tratto dalla sua autobiografia “Quasi una confessione! Tutto quello che non ho mai detto” seguito da “Davanti agli occhi miei”. Brividi.

Poi il gran finale, interamente dedicato agli anni ’80, con le canzoni dance che ormai fanno parte della storia della musica, non solo italiana: “Easy lady” e “Call me”.

Disponibile come sempre, Ivana ha poi tagliato la rituale, ed enorme, torta di compleanno, alla presenza della famiglia Maglione e di tutto il personale della struttura.

Incontro Ivana subito dopo lo show, stanca ma disponibile ed energica come sempre.

Ivana, ci siamo visti l’ultima volta, circa un anno fa, e quando ti chiesi i progetti futuri, mi dicesti…top secret…era il nuovo singolo…

…era il nuovo singolo (The magic of love, ndr)…sono tornata a cantare in inglese. Sai, sono sempre più in linea col pensiero…faccio quello che mi sento di fare… Per ora continuo con l’inglese, visto che sto preparando una cosa nuova. Poi non so. Guarda, non ho più regole, tanto la vita è una sola e bisogna fare quello che si sente. E basta. Sto facendo quello che mi piace e questa è la cosa più bella.

In un certo senso, dal palco, poco fa, hai anticipato una cosa che volevo chiederti, riguardo la tua esperienza californiana. Come ricordi quel periodo, che tra l’altro diede alla luce l’album “No way out”?

Guarda, all’inizio ero andata a Los Angeles per viverci. E’ stata durissima perché ero da sola. Poi, un po alla volta, mi sono ambientata, mi sono organizzata e ti devo dire che alla fine stavo benissimo. Mi ha chiesto di tornare la mia casa discografica, e ho accettato, anche perché mia mamma non riusciva ad ambientarsi. Comunque, ho un insieme di ricordi molto positivi. E tra l’altro, ricordo un posto tipo questo di stasera, col distributore di fianco, i tavoli per mangiare, ecc. Un deja vu che è stato molto emozionante.

Senti, parliamo un attimo di una Ivana Spagna, diciamo, “impegnata”: il brano “March 10 – 1959” e il popolo tibetano.

Purtroppo non posso più andare avanti con questo progetto, visto che ho trovato delle barriere tremende. Stavo facendo una cosa molto bella, cioè mettere insieme dei cantanti per fare una canzone e poi donare tutto al popolo tibetano. Avevo già avuto l’adesione di Jackson Browne e addirittura Richard Gere mi aveva promesso di suonare la chitarra. Poi, proprio in quel periodo, si è ammalata mia madre: sono stati due anni difficili e ho dovuto mollare tutto per stare vicino a lei. Si vede che era destino, che questa cosa non andasse in porto.

La tua passione per Simon & Garfunkel: stasera hai proposto “The sound of silence” e tempo fa, in TV, durante il programma dedicato alla beatificazione di Papa Giovanni XXIII, cantasti “Bridge over troubled water”…

(sorride, ndr)…questi due sono delle montagne della musica…sono dei miti veri. Li porto nel cuore fin da quando ero ragazzina. Per cui, con la scusa della televisione, ho cantato un pezzo; l’altro l’ho inserito in un album di cover. Mi emoziono davvero a cantarle e credo che siano canzoni che la gente ama sentire.

Un’ultima cosa, che non ti ho chiesto un anno fa, e tu sei quanto mai qualificata a rispondere: parafrasando Raf…cosa è rimasto degli anni ’80?

(gli occhi si illuminano, ndr)…Tutto! Ho dentro tutto! Non ho perso niente. E’ rimasto l’entusiasmo degli anni ’80. Quel periodo lo porto sempre nel cuore. Una cosa voglio dirti: devo ringraziare il cielo, perché l’entusiasmo che avevo allora, ce l’ho uguale adesso. Penso che questo sia un vero regalo.

Ivana, grazie come sempre per la disponibilità, tua e del tuo staff. Mi auguro di rivederti presto e di condividere un’altra serata di emozioni, emozioni che solo tu sai dare.

…magari con un pezzo nuovo…(ride, ndr)…grazie a te, davvero. Ti abbraccio. A presto!

Stay always tuned !!!

 

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Articolo pubblicato il 12/09/2014