Moneta complementare: il caso Crevit crea perplessità nei consumatori
Foto di repertorio

Patrizia Polliotto (UNC) interviene sulla questione che ha fatto il giro d’Italia

 

       In un momento storico in cui la liquidità latita, fioriscono ovunque in tutta Italia alternative al problema. La nascita di nuovi sistemi di credito per privati e aziende ha suscitato non poche perplessità:

"Su di essi occorre soffermarsi a riflettere e prestare la dovuta attenzione. Con riferimento all’enorme mole di pubblicità apparsa in tutta Italia in quest’ultimo periodo, dalle affissioni stradali e in metropolitana, come nel caso di Milano sino alle pagine e gli spazi sui più importanti e letti quotidiani e siti web nazionali appartenenti ai più svariati gruppi editoriali e anche sui social network come Facebook e Twitter, ai nostri sportelli sono giunte copiose nonché in continuo aumento richieste di chiarimento da parte di moltissime persone sui servizi offerti dalla Società Crevit Italia Srl”.

Esordisce così l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. Il noto avvocato nonché esperto economista, interviene sulla questione e aggiunge:

La moneta complementare nel nostro Paese esiste già da almeno cinque anni, a opera di società conosciute e riconosciute quali, ad esempio, VisioTrade Spa e il Circuito Sardex, le quali hanno entrambe sede in Italia, in quanto la moneta complementare è territoriale e si basa su innegabili presupposti di fiducia fra chi ne fa uso che nascono più dal passaparola diretto, che non da grandi battage pubblicitari i quali, il più delle volte, più che dar beneficio a chi li attua alimentano invece dubbi e perplessità nell’utenza”

Questo il primo commento dell’Avvocato Polliotto che rileva inoltre:

Crevit Italia Srl risulta invece essere invece un’emanazione di un gruppo societario estero: ‘Crevit Italia s.r.l, Società ad unico socio, soggetta a direzione e coordinamento di Crevit International Holdings LTD’, così testualmente si legge infatti dalle informazioni contenute in basso sul sito www.crevit.it. E sulla capogruppo Crevit International Holdings LTD, anche sul web, risulta difficilissimo reperire informazioni che ne rendano più chiara e trasparente l’attività, lo storico, la provenienza e chi ne fa parte”.

 Ma c’è di più -    Dalle informazioni stampa diffuse sul web dalla stessa Crevit Italia Srl, si apprende testualmente che, sotto il profilo del regime fiscale   ‘Ogni movimentazione in Crevit, sotto il profilo fiscale, è un’operazione “fuori campo IVA” ai sensi dell’art.2 comma 3° lettera A del DPR 633/72’. Un aspetto, questo – fa rilevare l’Avvocato Patrizia Polliotto – tutto da verificare, in quanto per la legge italiana qualsivoglia attività economica che avviene mediante l’impiego di unità di conto (siano esse euro o monete complementari di vario nome e genere), è sempre soggetta a Iva, eccezion fatta per le cessioni in denaro, che riguardano però l’ambito degli intermediari finanziari, ramo di altro genere per il quale occorrono rigide e specifiche autorizzazioni per potervi operare”.

 Per poi concludere:

Resta altresì, dalle segnalazioni pervenuteci all’Unione Nazionale Consumatori, da verificare l’effettiva facilità e rapidità con cui Crevit Italia Srl elargirebbe, a suo dire all’interno delle proprie pubblicità, affidamenti commerciali in moneta complementare a privati e aziende”.

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Articolo pubblicato il 10/09/2014