Isis: combattere i nemici di Allah!
Foto di repertorio

L'analisi di Claudio De Maria

Nella prima apparizione pubblica di Abu Bakr Al Baghdadi, leader indiscusso dell' ISIS, egli parla esplicitamente di combattere i nemici di Allah.

Abu Bakr sostiene  la liceità di imporre lo Jihad contro i Mushrikin (politeisti).

Lo Jihad non può esistere, conseguentemente secondo lui, senza combattere contro i suoi nemici e senza una legittima autorità (che quindi egli incarnerebbe).

N.D.R. Jihad letteralmente significa “ esercitare il massimo sforzo “- non militare soltanto dunque.

Infatti originariamente per Maometto il termine “ Jihad “ voleva dire lo sforzo interiore  per  la comprensione dei misteri divini.. Successivamente, con il trasferimento a Medina, la parola assunse un significato anche guerresco “difensivo” contro i nemici di Allah l'unico Dio.

Successivamente venne concepito lo Jihad “offensivo”, ma esso non è un obbligo per ogni fedele ma lo è per la comunità islamica nel suo insieme.

Lo Jihad offensivo è totalmente ammesso dalla comunità dell' Islam sunnita.

"Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati".  

(Corano 9,29)

Lo Jihad offensivo può essere dichiarato da un ' autorità prescelta da Allah (cosa di cui si fregia Abu Bakr) e quindi legittimata quale il califfato.

Abu Bakr Al  Baghdadi prosegue questo discorso rivolto ad un pubblico che evidentemente è così ignorante e sottomesso da ignorare che il politeismo , combattuto da Maometto e dai suoi seguaci, è ormai praticamente sconosciuto nelle civiltà occidentali,  affermando che Allah ha annunciato il califfato ed ha nominato un leader ( Abu Bakr ), divenendo un obbligo dei mussulmani rispettare questo suo comandamento. Prosegue dicendo che i mussulmani che non rispettano tale obbligo di  sottomissione al loro leader sono ignoranti e, soprattutto, peccatori.

Da queste discorso promana il fatto che i recenti fatti di cui l' ISIS si è reso protagonista altro non sono che una riunione intorno ad un capo carismatico che si è autoeletto  come autorità legittimata da Allah, quindi leader supremo in nome del califfato che governa non uno stato ma un insieme di tribù che accettano solo un leader religioso come elemento cementante gli abitanti del  loro territorio , perchè nazione non è.

Infine il secolarismo occidentale è percepito dagli islamiti militanti come espressione degli interessi americani ed europei in oriente, interessi estranei ed ostili all' Islam.

Anche Hamas , per quanto riguarda il conflitto israelo-palestinese, si è assunto il compito di proclamare lo Jihad offensivo scavalcando le autorità degli stati- nazione e dei capi religiosi tradizionali.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 10/09/2014