Da “casino” di lusso a Commissariato di Polizia

Il Commissariato San Secondo è stato collocato in passato in una graziosa villetta di via Massena, dove prima vi era un’elegante “casa chiusa”

C’era una volta a Torino il Borgo San Secondo. In principio, ai primi anni del’Ottocento, dopo che Napoleone ha fatto abbattere le mura di Torino, vi è una piazza d’armi detta di San Secondo. Quando nel 1834 è solennemente festeggiato il ventennale della restaurazione di Casa Savoia, avvenuto nel 1814, nella piazza d’armi di San Secondo, il 22 maggio si svolge una corsa di cavalli in circolo.


Poi inizia a sorgere il Borgo San Secondo che, nel 1861 alla proclamazione del Regno d’Italia, dà inizio all’espansione di Torino verso Sud, lungo quattro direttrici: via Sacchi-corso Stupinigi (corso Turati e Unione Sovietica), corso Re Umberto (allora Principe Umberto), corso Galileo Ferraris e corso Vinzaglio-Corso Duca degli Abruzzi.

 

La piazza d’armi viene spostata perché nel 1847 Carlo Alberto ne ordina l’ingrandimento: occupa l’area delimitata dal corso Principe Umberto (corso Re Umberto), dal corso Duca di Genova (corso Stati Uniti), dal corso Vinzaglio e dal corso Oporto (corso Matteotti). I quattro viali che circoscrivono la piazza d’armi sono abbelliti da filari di alberi e servono per il passeggio e come giardino pubblico.

 

Col trasferimento della Capitale a Firenze e la conseguente crisi dell’economia e dello sviluppo cittadino, il Borgo San Secondo fatica a diventare un vero quartiere: privo di servizi, mal lastricato, quasi privo di illuminazione, infestato da malfattori ed ubriachi e troppo spesso disertato dalla polizia, si guadagna il soprannome popolare di Borgo dei Sagrin, cioè “dei dispiaceri”. Per alcuni anni viene chiamato Borgo Garibaldi ma questa dizione viene poi abbandonata.

Tra il Borgo San Secondo e quello della Crocetta sorge la seconda Piazza d’Armi (1872-1905), compresa fra gli attuali corsi Castelfidardo, Montevecchio, Galileo Ferraris ed Einaudi, nell’attuale isola pedonale della Crocetta.

 

Il Borgo della Crocetta, è compreso nella cinta daziaria del 1853 e quindi è uno dei Borghi “storici” torinesi, secondo la definizione del professor G. M. Lupo, ma è posto assai lontano dal centro abitato, poco oltre il corso Einaudi, che delimita la nuova Piazza d’Armi: è formato dalla chiesetta più piccola, quella affacciata sulla piazza dell’attuale mercatino, da qualche costruzione e da alcune ville come la Verrua, ancora esistente; nessun edificio è allineato al futuro reticolo urbano.

 

L’obliqua strada di Orbassano che si diparte dal corso Einaudi diverrà il corso Orbassano e prenderà successivamente il nome di corso Alcide De Gasperi, nel tratto compreso fra corso Luigi Einaudi e largo Orbassano. Lo sviluppo della Crocetta si verifica tra la fine dell’Ottocento e il Novecento: le costruzioni assumono i caratteri distintivi di un quartiere aristocratico. In particolare, dopo lo spostamento di piazza d’Armi nella attuale sede del parco Cavalieri di Vittorio Veneto, tra il 1909 e il 1937 nell’area delimitata dai corsi Duca d’Aosta, Trento e Trieste sorgono edifici di grande pregio architettonico.

 

Oggi il quartiere Crocetta ha “fagocitato” il quartiere San Secondo, ecco perché abbiamo iniziato dicendo “C’era una volta il Borgo San Secondo…”.

 

Dopo questa lunga premessa, veniamo a parlare del Commissariato di polizia del Borgo San Secondo, che inizialmente, era compreso nella zona di competenza del Commissariato di Borgo Nuovo (zona tra via Andrea Doria e corso Vittorio Emanuele II) che si occupava anche del Borgo San Salvario.

 

Il Commissariato San Secondo è istituito nel 1887. Ha varie sedi e, per un certo periodo del secondo dopoguerra è stato collocato in via Massena n. 73, in una graziosa villetta che in precedenza aveva ospitato un elegante “casa chiusa”. Trent’anni dopo l’entrata in vigore della legge Merlin (20 settembre 1958), il giornalista di «Stampa Sera» Ettore Boffano pensa di ricordare con ironia la precedente “destinazione d’uso” della villetta sede del Commissariato San Secondo.

 

L’ironia del cronista trova evidentemente qualche ostacolo nel giovane piantone: «Il poliziotto di guardia al Commissariato “San Secondo”, in via Massena 73, è troppo giovane per ricordare... E non provate neppure, con lui, a far battute sulle “signorine” e su quella scala liberty, graziosa e intrigante, che porta al primo piano. Di certo, si offenderebbe e rischiereste un arresto per oltraggio».

 

Ettore Boffano spiega poi la precedente situazione: «Trent'anni fa, però, non sarebbe stato cosi. Quella villetta elegante e un po’ nascosta era una delle “maison Tellier” di Torino […] Al posto dell'irascibile poliziotto, avreste trovato una gentile maitresse, pronta a decantarvi Lulù o Luana» («Stampa Sera», lunedì 19 settembre 1988).


Oggi il Commissariato San Secondo si trova sempre via Massena al civico 105, a poca distanza dall’antica sede. L’elegante villetta liberty, ben restaurata, con il nome di Villa Leonilda è divenuta una abitazione privata che ha diritto alla sua privacy. Però, passando nella via, viene da sorridere pensando ai suoi curiosi trascorsi…

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Articolo pubblicato il 07/09/2014