Pianeta Toro - "Lasciamo parlare il campo"
Il Presidente Urbano Cairo con il Mister Giampiero Ventura

L'Opinione - A cura di Francesco Venchi

Ciro Immobile e Alessio Cerci, gli artefici della straripante ultima stagione del Toro, (ma non bisogna dimenticare i tanti meriti del “gigante” Giampiero Ventura), hanno scelto di accasarsi altrove.

E se l’addio di Immobile, avvenuto poco tempo dopo la conclusione del campionato, è stato “digerito” dalla tifoseria, anche perchè il sostituto si chiama Fabio Quagliarella, convocato in Nazionale dal C.T. Antonio Conte dopo il forfait di Osvaldo, l’addio, o meglio l’arrivederci, come l’ha definito lo stesso Cerci, dal Torino ha lasciato l’amaro in bocca nella stragrande maggioranza dei tifosi granata, anche perchè in tanti non vedono in Amauri il degno sostituto.

Non si può negare che la coppia Immobile - Cerci, forte di 35 gol in una stagione, e 49 anni in due, abbia lasciato il segno nel cuore dei tifosi granata, che hanno ritrovato l’orgoglio, perduto dopo tanti anni di delusioni, e che vorrebbero rinverdire con un altro campionato all’altezza, e magari con il ritorno in Europa da protagonisti.

Ebbene, io voglio fare il bastian contrario. Intanto siamo entrati, dopo vent’anni, nella fase a gironi dell’Europa League e abbiamo iniziato il campionato fornendo una prova positiva contro l’Inter, partita con i favori del pronostico e decisa a rientrare tra le protagoniste del campionato. Avremmo potuto anche vincere la gara contro i nerazzurri, se solo Larrondo avesse calciato in modo meno maldestro il rigore che Doveri ci ha assegnato, forse con un po’ di generosità (ogni tanto capita anche a noi del Toro).

Inoltre, Cerci, nel suo messaggio di saluto, non ha esitato a definire il Torino un piccolo club, dove però ha potuto, grazie anche alla maestria di Giampiero Ventura, trovare la Nazionale, che l’ha portato in Brasile, ed ora all’Atletico Madrid. E quel tweed, smentito dallo stesso Cerci, suona ora come una presa in giro per il popolo granata.

E’ stato Cerci a voler andar via dal Toro a tutti i costi, e non a rimanere per cercare di far ritornare grande la squadra granata. E se Galliani avesse voluto veramente acquistare Cerci l’avrebbe fatto, perchè conosciamo tutti le doti del medesimo in materia, e in cambio il Presidente Cairo avrebbe probabilmente portato a Torino quel Pazzini, che piace anche a Massimo Gramellini.

Così non è stato, ed anche l’altro “candidato” Zapata è sfumato perchè il Napoli, dopo l’eliminazione dalla Champions League, ha cambiato strategia e l’ha tolto dal mercato. Amauri non è l’ultimo arrivato, diamogli il tempo di ambientarsi e poi avremo modo di applaudirlo, perchè è attaccante capace di mettere la palla in rete.

Mister Ventura sa bene che dovrà cambiare modulo di gioco, avendo due attaccanti diversi dai precedenti, ma questo non spaventa certamente il nostro validissimo tecnico. E poi smettiamola di fare della dietrologia, e cioè pensare che il Presidente Cairo utilizzi i danari guadagnati con il mercato del Toro per finanziare la 7.

Il Presidente Cairo ha reso positivo il bilancio del Toro, ottenendo nel contempo degli ottimi risultati sportivi, e di questi tempi non è poco, credetemi.

 

 

    

 

    

 

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Articolo pubblicato il 03/09/2014