“I delitti dell’unicorno” a Ivrea

Un’idea del giallista statunitense John Dickson Carr rivive in un fatto di cronaca nera avvenuto di recente a Ivrea

Abbiamo letto in questi giorni la notizia di un misterioso fatto di cronaca nera avvenuto a Ivrea, dove il romeno I. A., di 43 anni, è stato trovato morto nel suo alloggio, con un profondo foro nella testa, provocato da una pistola utilizzata per lo stordimento degli animali da macello, che è stata trovata nella casa.

 

Le indagini dovranno chiarire se si sia trattato di omicidio o di suicidio. Ma non vogliamo formulare ipotesi sullo svolgimento della tragedia di Ivrea ma soffermarci su una strana correlazione con un libro poliziesco dello scrittore statunitense John Dickson Carr (Uniontown, 1906 – Greenville, 1977), intitolato “I delitti dell’unicorno” (The Unicorn Murders) e apparso nel 1935.

 

Dobbiamo chiarire cosa sia esattamente una pistola da macellaio: si tratta di un apparecchio che, grazie all’esplosione di una apposita cartuccia, fa fuoriuscire uno stantuffo cilindrico retrattile lungo 6 cm, che perfora la scatola cranica dell’animale e lo stordisce rapidamente, ma non lo uccide.

 

Lo stordimento con la pistola serve a indurre l’insensibilità dell’animale alla successiva operazione, il taglio delle arterie e delle vene del collo che provoca la morte per anemia acuta.

La pistola da macellaio è definita come pistola a proiettile “captivo”, cioè “prigioniero”, perché ha un movimento limitato e può fuoriuscire dalla canna soltanto per alcuni centimetri.

 

Torniamo a John Dickson Carr che ha scritto numerosi romanzi polizieschi ed è considerato uno dei grandi autori dell’epoca d’oro del giallo classico ed un grande specialista dell’enigma della “camera chiusa”.

John Dickson Carr ha firmato il libro “I delitti dell’unicorno” con lo pseudonimo di Carter Dickson, come faceva abitualmente nel caso dei polizieschi che avevano come protagonista il personaggio dell’investigatore britannico Sir Henry Merrivale, detto Il Vecchio.

 

Il libro è però ambientato in Francia, dove si sta svolgendo la lotta senza quartiere tra Flamande, il più scaltro e ostinato ladro francese, e Gasquet, il più scaltro e ostinato poliziotto francese.

Per catturare Flamande, Gasquet sale sotto mentite spoglie sul volo dell’aereo Marsiglia-Parigi. Quando l’aereo deve atterrare nei pressi di Orleans, a causa di un temporale, i passeggeri devono rifugiarsi in un antico castello che si trova nei dintorni. Fra loro vi è anche Sir Henry Merrivale, con due collaboratori.

 

Nel sinistro castello, mentre non si capisce chi sia il ladro e chi il poliziotto, si assiste a un omicidio impossibile... il cadavere presenta sulla fronte un foro che pare provocato dal corno del mitico unicorno, foro già riscontrato sulla fronte di un uomo assassinato a Marsiglia due giorni prima…

 

Sir Henry Merrivale, Il Vecchio, simpatico personaggio ispirato dallo statista inglese Winston Churchill, chiarisce tutti i misteri, identifica il poliziotto e il ladro assassino e chiarisce come l’arma del delitto, piuttosto strana, sia una pistola da macellaio.

I delitti dell’unicorno” è stato pubblicato nel 1935, quando la gran parte dei macellai procedeva ancora allo stordimento degli animali mediante l’uso della mazza. Lo dimostra il fatto che Dickson Carr si sofferma a lungo per spiegare il funzionamento dell’apparecchio, allora detto “humane cattle killer” (tradotto come “macellaio umanitario”), e che, all’epoca, doveva essere ancora sconosciuto a moltissimi degli stessi addetti ai lavori oppure sprezzantemente giudicato un inutile, e costoso, giocattolo. È curioso ricordare che lo “humane cattle killer” era stato ideato e realizzato dalla ditta Greener di Birmingham fin dal 1865!

 

L’idea dell’inusuale arma formulata ne “I delitti dell’unicorno” pare essere uno di quei rari casi in cui la fantasia ha anticipato la realtà, del resto Dickson Carr era indicato come “The Man Who Explained Miracles”.


Auguriamoci che le indagini sul caso di Ivrea siano condotte da investigatori sagaci come Sir Henry Merrivale!

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Articolo pubblicato il 01/09/2014