A poche ore dalla chiusura del calciomercato, siamo ancora qui a chiederci se Alessio Cerci vestirà nuovamente il granata o approderà su altri lidi. E’ assodato che il “nostro” top player ha chiesto espressamente di poter fare una nuova esperienza in un’altra squadra che possa offrirgli maggiori stimoli e gloria.

Mister Ventura, il suo mentore che, rilanciandolo, gli ha aperto le porte della Nazionale, sembra passato in secondo piano, come pure il Torino, società e squadra, e i suoi rinati tifosi, che l’hanno sempre coccolato. Verrebbe da dire, così va il mondo.

Il richiamo di più interessanti e importanti palcoscenici, accompagnato da ancor più lauti guadagni, sono elementi irresistibili per gli attori del calcio business. Per contro, il Presidente Cairo non può svendere un asset così importante come Alessio Cerci, perchè deve innanzitutto salvaguardare il valore della società di cui è il patron, valore che viene creato anche dai risultati sportivi, che uno come Cerci contribuisce senz’altro a produrre. 

Il contratto deve poter essere accettato da entrambi i contraenti; se il Presidente Cairo dovesse cedere Cerci alle condizioni proposte dagli attuali, potenziali acquirenti, non farebbe il bene del Torino. Il quale Torino ha già dovuto affrontare due impegni forse non irresistibili, ma comunque importanti per l’accesso alla fase a gironi dell’Europa League, dopo un’assenza durata vent’anni.

E stasera, la prima di campionato contro la “nuova” Inter di Mister Thohir, registrerà ancora l’assenza di Cerci. Il mercato del Torino era partito benissimo, poi si è impantanato a causa della telenovela Cerci. C’è da sperare che il Torino abbia già individuato il sostituto di Cerci, perchè si è già perso troppo tempo.

La convocazione in Nazionale di Daniele Padelli, da parte del CT Antonio Conte, è un premio alla professionalità, capacità e serietà del nostro numero uno, un’altra scommessa vinta del gigante Giampiero Ventura.