Torino “scomparsa”

Quando in corso Moncalieri c’era la Caserma del Rubatto

La Caserma del Rubatto, come ci spiega Pietro Baricco nella sua “Torino descritta” del 1869, «… fu edificata da pochi anni sulla riva destra del Po, nel Borgo del Rubatto. Ha belle scuderie e capaci tettoie e una palestra d’equitazione».

 

Bisogna chiarire che il termine Rubatto non è il cognome di un misterioso personaggio, ma indica il borgo di Torino dove sorgeva l’edificio: ai tempi di Baricco, si attraversa il Po con il ponte in ferro, poi sostituito dal ponte Umberto I, e si arriva al Borgo del Rubatto, che la collina del Monte dei Cappuccini divide dal Borgo Po. Sono poche case, non esiste quello che oggi chiamiamo Borgo Crimea, non esiste il corso Fiume ma un rio che scende da Val Salice, fiancheggiato dalla strada per Val Salice.

 

Questa zona è collocata alla Barriera di Piacenza che si vede ancora oggi, in uno slargo di corso Moncalieri, di fronte a via Marsala: è quella costruzione col portico, dove alloggiavano le Guardie daziarie che controllavano le merci in entrata.

 

Torniamo alla Caserma del Rubatto che inizialmente è destinata al Corpo del Treno d’Armata che non è l’antenato del Genio Ferrovieri, ma il Corpo dell’Esercito, prima sardo e poi italiano, che provvede ai trasporti militari in prima linea di viveri e di munizioni, mediante carri a quattro cavalli, e che gestisce anche le ambulanze, a quattro cavalli e a due cavalli. Il Treno d’Armata aveva preso questo nome con il Regio Decreto 12 dicembre 1852, prima si chiamava Corpo del Treno di Provianda.

 

Con l’istituzione nel 1872 del Corpo degli Alpini, la Caserma del Rubatto, in corso Moncalieri n. 43, ospita il 3° Reggimento Alpini. Anche dopo la Prima Guerra Mondiale, quando la caserma prende il nome di “Monte Nero”, si continua a usare il vecchio nome, molto caro a tutti i vecchi Alpini.

 

L’8 ottobre del 1922, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, alla caserma del Rubatto, il 3° Alpini ricorda con l’inaugurazione di un monumento i suoi 5.232 caduti in guerra.

 

Nel 1963, la Caserma del Rubatto viene demolita e al suo posto, negli anni ’70, è costruita la Scuola Media Statale “Ippolito Nievo”, con ingresso in via Mentana 14. Sul corso Moncalieri si osserva il retro della scuola, dipinto con coloratissimi murales. Sempre da corso Moncalieri, nel giardino della scuola, si trova un cippo in memoria dei Battaglioni Alpini Sciatori, formato da una roccia della Val di Susa, da un paio di sci e da due targhe: «Questo è tutto ciò che rimane a testimonianza dell’antico edificio militare» come scrive il sito ufficiale della Scuola Nievo.

Nel blog “Torino in via di sparizione”, l’iscritto “Kawa72”, il 12-12-2011, ha inserito tre foto del poco che resta in via della Brocca del complesso militare della zona, dove oltre alla caserma sorgeva anche un poligono di tiro. “Kawa72” le definisce come un complesso di costruzioni edificato tra il 1850 e il 1865: “esempio di edilizia ottocentesca di servizio della ex caserma Montenero su bassi fabbricati (scuderie napoleoniche) preesistenti. Fu poligono di tiro, stabilimento militare e nel 1884 accorpato alla caserma Montenero”.

 

Una ricognizione permette di vedere marciapiedi pieni di erbacce e muri scrostati coperti di scritte idiote, è preferibile pensare che la caserma degli Alpini sia scomparsa per diventare una scuola!




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Articolo pubblicato il 02/09/2014