Piste ciclabili e Torino:è davvero una città per ciclisti?

Le piste ciclabili della nostra città spesso nascondono insidie che minano la sicurezza dei ciclisti torinesi.

Muoversi in bicicletta è salutare ed è un mezzo economico ed intelligente per districarsi tra le fitte muraglie del traffico cittadino. In pochi anni, vuoi anche per la crisi che morde o per spirito salutista, la bici è diventato un mezzo molto usato dai torinesi per muoversi in città in tutta comodità.

E con l'arrivo dell'estate è un bel modo per prendere il fresco. Ma la cura della realizzazione delle piste ciclabili pare sia un tasto dolente.

Numerosi sono i casi di percorsi ciclabili completamente privi di sicurezza per chi sceglie di muoversi su due ruote. Spesse volte chi sale in sella al proprio velocipede rischia di doversi muovere in uno spazio davvero ristretto, rischiando di dover finire in mezzo al traffico.

Per evitare incidenti allora non si ha altra scelta che muoversi sui marciapiedi,facendo lo slalom tra pedoni inviperiti. I casi più eclatanti sono quelli delle piste di via Bertola e Piazza Statuto (quest'ultima di recente realizzazione) ma la lista potrebbe allungarsi.

La prima è situata in una via già di per sé molto stretta nella quale a fatica coesistono due piste ciclabili, un marciapiede, il cantiere dei lavori dell'ex Aem e la carreggiata riservata alle auto.

La seconda, realizzata in poche ore per collegare Corso Francia con Via Garibaldi, è assai rischiosa. E' situata in centro strada ed è pericolosa sia per chi arriva in macchina sia per chi giunge in bici.

Si può quindi definire il ciclista come un gladiatore urbano che in sella al suo metallico destriero a due ruote si muove impavido tra mille peripezie? Nel 2014, in una città “smart” come vuole essere Torino, non ciò dovrebbe accadere.

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Articolo pubblicato il 29/08/2014