Inps: gioie e dolori
Foto d'archivio

Le peripezie di un cittadino cui è stata sospesa la pensione

Riceviamo da un cittadino del Comune di Collegno una preoccupante e, ci vien da dire, grottesca situazione in cui egli stesso è incorso dopo aver espletato tutte le pratiche necessarie per l'ottenimento della pensione INPS.

In pratica il cittadino, che chiameremo Mario, lamenta una vicenda che defnisce "kafkiana" e così descrive:

"Questi gentili signori, dal momento che sono un sessantacinquenne con reddito praticamente uguale a zero, in attesa di pensione di vecchiaia ed il cui termine mi è stato prolungato di quindici mesi grazie alla legge Fornero, dopo solo un mese dal primo versamento dell' assegno sociale il primo Luglio 2014 ottenuto andando a bussare otto volte ai loro sportelli, e tre mesi di discussioni, mi hanno sospeso l' assegno improvvisamente, senza nessun preavviso scritto. 

 

Dal momento che soffro di ipertensione e diabete mi sono sentito male".

 

Comprensibile l'effetto devastante di una privazione repentina giunta come un fulmine a ciel sereno:

 

"Il 4 Agosto - prosegue Mario - allo sportello mi hanno poi comunicato seraficamente a voce che l'assegno è stato sospeso senza aggiungere altro!". 

 

Una situazione dai risvolti preoccupanti per chi la deve subire ed incomprensibile per chi ne prende atto ben sapendo che, in teoria, gli accertamenti reddituali andrebbero fatti nel corso della fase di istruttoria della pratica che Mario ci dice sia durata ben tre mesi. 

 

"Successivamente (ed ecco il “ kafkiano “ della vicenda) sono stato ricevuto dal direttore della sede INPS di Collegno, con relativo testimone al fianco, il quale mi chiede il motivo per il quale io avevo fatto la domanda dell' assegno due volte, una attraverso il Patronato (come effettivamente è successo) ed una mia personale. 

 

La cosa squallida è che è stata l' INPS a mandare una richiesta di documenti mancanti a me invece che al Patronato, quindi dando per scontato che fossi stato anch'io a rivolgere la domanda di assegno; quando poi mi sono presentato allo sportello (dal momento che la lettera di richiesta era stata indirizzata a me) sono stato trattato male dall' impiegata che mi ha accusato di farle perdere del tempo perhè doveva dare retta a me oltre che al Patronato!": 

 

A questo punto Mario, e non desideriamo entrare nel merito della scortesia subita da chi sta semplicemente compiendo il lavoro per cui è pagata, ha chiarito l' equivoco col Direttore INPS di Collegno il quale tuttavia si è addirittura dichiarato offeso in quanto aveva reclamato con eccessiva decisione; Mario precisa di aver agito senza offendere nessuno anche perchè al limite “ Offeso “ avrebbe dovuto esserlo lui dato che gli avevano negato l' assegno per loro incompetenza:

 

"Egli stesso mi ha fatto ricompilare un' autocertificazione uguale identica a quella fatta attraverso il Patronato, solo che questa era stilata in modo burocratico con tutte le caselline nome- cognome-cod. fisc. etc , modulo che non era stato assolutamente mai stato distribuito ai patronati di zona (sicuramente ai due vicino a me ). 

 

Morale: al momento attuale (14 agosto 2014) nessuno mi ha ancora comunicato se e quando riceverò l' assegno sociale che mi spetta di diritto, avendone tutti i prerequisiti ed essendo già stato accordato due mesi fa e con notevole ritardo. La cosa grave è che mi hanno privato del sostentamento, senza preavviso, sono agli sgoccioli e mi hanno trattato pure malissimo allo sportello per cause chiaramente riconducibili a loro stessi. 

 

In ultimo, ho visto che la sede INPS di Collegno era stata tirata in ballo da “ Striscia la notizia “ ad inizio anno, perchè volevano indietro dei soldi dati in più successivamente alla morte di un pensionato che, invece, era vivo e vegeto".

 

Una chiusura piuttosto caustica che manifesta una critica assai ferma e determinata verso l'Ente pensionistico nella persona del funzionario collegnese.

 

Mario insiste ponendosi un quesito inquietante:  

 

"Vorrei sapere perchè il Direttore dell'INPS di Collegno, dal quale mi sono presentato il giorno 11 agosto ultimo scorso, ha rigettato una mia autocertificazione su carta libera, prevista peraltro dalla legge, dicendo che occorre assolutamente compilare un modello per la stessa. Un alto dirigente statale non sa nemmeno queste cose? Ma come li guadagna i suoi lauti stipendi? Possibile che non si faccia nulla per eliminare tali anomalie burocratiche?".

 

La deduzione più immediata per il nostro interlocutore sta nella susseguente riflessione:

 

"Ecco un chiaro esempio di scaricabarile effettuato, però, sulla mia pelle. Il Dirigente INPS di Collegno improvvisamente (!!!) si accorge che l'autocertificazione che avevo presentato in carta libera tramite il Patronato non è corretta contrariamente al normale iter fin qui adottato. Così facendo ha avuto modo di bloccarmi l'assegno di mantenimento dopo solo un mese dalla sua assegnazione. Ma la cosa più sconcertante è che ha deciso che il Patronato non sta rispettando le regole, ma le "sue" regole burocratiche, quelle stesse che mi impediscono di sostentarmi come d'altronde previsto dalla legge. Ma qui la legge la sta facendo il Direttore INPS sulla mia pelle!".

 

Ma Mario non si arrende e, consultando i tecnici di settore, appura:

 

"Dopo aver subito quanto descrtto, e senza alcuna comunicazione scritta da parte dell'INPS di Collegno, mi è stato confermato da specialisti di P.A. e avvocati che la norma prescrive di continuare a versare l'assegno sociale in attesa dell'eventuale ricalcolo. Tutt'al più al malcapitato, in questo caso a me, verranno trattenute le somme versate in più".

 

A questo punto ci viene da dire che togliere completamente l'assegno significa rigettare una domanda già approvata con palese violazione del diritto acquisito e riconosciuto:

 

 "Certi dirigenti INPS - aggiunge Mario - interpretano a loro piacimento le normative senza alcuna considerazione per il cittadino in stato di necessità; spero ancora che qualcuno all'interno dell'Ente possa provvedere a riportare la normalità di operare presso la Sede di Collegno in modo che io possa avere presto ciò che mi compete senza ulteriori penose avversità".

 

Chiudiamo questo amaro sfogo di Mario contro gli inceppi burocratici che spesso danneggiano gravemente chi si trova in stato di necessità riportando l'accorato appello con cui si è rivolto a Civico20News:

 

"Buon giorno, l'INPS di Collegno mi ha tolto, per errori loro, il sostentamento quotidiano. Mi hanno sospeso l'assegno sociale dopo un solo mese dalla sua assegnazione, regolarmente accordata. Se potete aiutarmi, grazie".

 

Il nostro aiuto sarà quello di seguire attentamente l'evolversi della situazione esaminando attentamente ciò che Mario ci comunicherà; e tutto ciò affinchè casi come questo non si abbiano a ripetere come Mario stesso ha voluto sottolineare prima di raccontarci la sua storia.

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Articolo pubblicato il 20/08/2014