Forte di Fenestrelle 2014: “I primi passi verso l’Unità d’Italia”

Domenica 17 agosto, presentazione dei libri di Mario Reviglio, Juri Bossuto e Luca Costanzo

Al Forte di Fenestrelle, domenica 17 agosto, presso la Chiesa della Fortezza, alle ore 16:00, si terrà un incontro con gli autori che nei loro libri hanno trattato vari aspetti di quelli che possono essere considerati i primi passi verso l’Unità d’Italia.

 

Mario Reviglio, docente nelle scuole medie per molti anni ed ora in varie sedi dell’Università della Terza Età, e guida volontaria da anni al Forte di Fenestrelle e al Museo Pietro Micca di Torino, parlerà dei suoi due libri “Briganti e Brigantesse in Piemonte” e “Sei più lungo di un giorno senza pane”.

 

Briganti e Brigantesse in Piemonte” narra le vicende dei briganti più famosi che l’autore presenta non solo come avversari della legge, ma come uomini (e donne) che, con le loro gesta, raccontano la storia del nostro paese.

 

Sulle strade polverose del Piemonte napoleonico il lettore incontra il più noto brigante piemontese: Giuseppe Mayno della Spinetta, in realtà un insorgente che si celava nel bosco della Frascheta alle porte di Alessandria, autoproclamatosi Re di Marengo e Imperatore delle Alpi, temibile avversario dei francesi invasori. Nel Piemonte risorgimentale, ci si imbatte nell’efferato omicida Francesco Delpero, si incontra Pietro Artusio, un crudele delinquente di metà Ottocento, trasformatosi in “collaboratore di giustizia”, che ottenne una riduzione della pena a pochi anni di carcere. Una sentenza assai più mite rispetto a quella inflitta al bel Pietro Mottino, il “bersagliere” di Candia Canavese, bandito gentiluomo che faceva sognare le donne e che morì impiccato dal celebre Pietro Pantoni, esecutore di giustizia. E altri malfattori ancora, per tracciare una sorta di storia parallela del Piemonte pre- e post-unitario.

 

Dopo vari saggi storici come quello appena ricordato, Reviglio si è cimentato con il romanzo storico “Sei più lungo di un giorno senza pane” con l’eloquente sottotitolo “Il giovane amico di Pietro Micca”. Il protagonista del romanzo è infatti Pietro Ducco, detto Pierin, che è arruolato nella Compagnia Minatori operante presso la Cittadella e diventa amico e compagno di squadra di Pietro Micca. La sera del 29 settembre 1706, è a Pierin Ducco che l’eroico minatore rivolge la celebre frase: «Vai, mettiti in salvo, finisco io, che sei più lungo di un giorno senza pane!».

 

Anche gli altri due autori, Juri Bossuto e Luca Costanzo, nel loro libro “Le catene dei Savoia” considerano temi inerenti la giustizia penale del Regno di Sardegna.

 

Juri Bossuto, nato a Torino nel 1965, è laureato in giurisprudenza e si occupa da oltre un decennio del Forte di Fenestrelle ed è stato Presidente dell’Associazione “Progetto San Carlo”. Le sue ricerche hanno permesso di ricostruire gli eventi più importanti nella secolare storia del Forte di Fenestrelle e della Val Chisone.

 

Anche Luca Costanzo è laureato in giurisprudenza, appassionato di storia del Piemonte ed instancabile ricercatore, dal 2006 opera come accompagnatore volontario presso l’Associazione “Progetto San Carlo”.

 

Il libro di Bossuto e Costanzo “Le catene dei Savoia”, con il sottotitolo “Cronache di carcere, politici e soldati borbonici a Fenestrelle, forzati, oziosi e donne di malaffare” è apparso nel 2012 con la prefazione di Alessandro Barbero e postfazione di Claudio Sarzotti. Vi è esaminato il sistema carcerario del Regno Sardo dal 1700 al fascismo, ma la parte che ha destato notevole clamore polemico nell’ambiente neoborbonico è l’affermazione, documentata, che tra il 1860 e il 1865 morì al forte di Fenestrelle circa una quarantina di prigionieri di guerra borbonici e papalini.

 

Bossuto e Costanzo contraddicono quindi recisamente le affermazioni dei neoborbonici che, ormai da anni, definiscono Fenestrelle come un “lager sabaudo” e parlano di decine di migliaia di presunte vittime, senza presentare un adeguato supporto di documenti d’archivio. Questa affermazione di Bossuto e Costanzo appare in linea con quanto scritto da Alessandro Barbero, autore del libro “I prigionieri dei Savoia” (2012) oltre che della pungente prefazione.


A questi documentati giudizi storici formulati da Bossuto, Costanzo e Barbero, i neoborbonici hanno risposto con indubbia passione, ma qualcuno si è espresso con termini non molto educati, se non con insulti e minacce. L’incontro di domenica 17 agosto, proprio nel Forte di Fenestrelle al centro di polemiche tanto accese, si preannuncia quindi coinvolgente e certo molto interessante.


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Articolo pubblicato il 16/08/2014