La cremagliera di Superga, gran bella gita in città

Un piacevole ed emozionante percorso sulle vecchie carrozze intrise di storia.

In questa estate piemontese che pare novembre, e che a sentire Luca Mercalli, con le scie chimiche non c'entra nulla (sarà sincero?), c'è ancora un vantaggio, le giornate sono lunghe. E allora, pensando ad un altro mistero ancora da chiarire: "la crisi", e restando sugli effetti d’impoverimento della nostra società, ai tanti torinesi rimasti per forza in vacanza a casa, propongo un itinerario suggestivo. Un viaggio con uno sguardo all’insù, sulla "dentera", la ferrovia a cremagliera che da borgata Sassi porta ai quasi 700 m d’altitudine di cima Superga.

La tramvia è uno dei cimeli sottovalutati che si trovano qua e là in questa città dalla nuova vocazione lavorativa-culturale finora alquanto imprecisa. Fu inaugurata nel 1884, in occasione dell'Esposizione nazionale di Torino (ben altri tempi e altre realtà) e ancora oggi è l'emblema d’un progetto avveniristico, conservando però l'antico fascino di quelle belle opere dal sapor di ferro e di genialità, che si facevano a Torino… tanti anni fa.

Il consiglio è di lasciare la macchina a casa e portare i bambini a godersi un giro sulla cremagliera, quindi, due passi fino alla basilica, finestra sulle Alpi e sulla città. Doveroso per sportivi e no, è andare a respirare la triste aria magica sul retro della basilica, là dove, nel 49, trovò l'incontro con il suo amaro destino la mitica squadra del Grande Torino. Emozione garantita per tutti.

Una distorsione che andrebbe ritoccata, è la tariffa, un po' troppo "turistica" e poco popolare, non in linea con i tempi che corrono. Altra mancanza è l'abbandono di alcuni ristoranti e bar che facevano venire voglia di fermarsi lì, proprio sotto la basilica, a piluccare con gli occhi volti allo scenario boschivo del parco collinare, tuttora intatto.  

È un luogo da scoprire con una passeggiata, ma è un peccato che, come ormai è regola, i boschi siano lasciati a se stessi e alle sterpaglie. Lo stesso è per la strada che s’inoltra nei boschi fino a Pino Torinese. È evidente che il servizio di pulizia, per oscuri motivi, non scopa più come ai vecchi tempi .

Il ritorno in città sulla "dentera", sguardo all’ingiù, è ancora meglio. Si prova il brivido della pendenza e si gode il gratuito panorama sulla città, che rende tutto più bello… di quel che ahimè, non è.

Per chi non c'è stato mai e per chi già la conosce, ecco il consiglio per una gita a Superga e dintorni a bordo della gloriosa cremagliera, oggi rinnovata, ma senza perdere charme. Troppe volte si prendono aerei per visitare mete esotiche, ignorando le cose belle di casa nostra. Siamo fatti così!       

Per prenotazioni, per saperne di più e anche per farsi un'opinione su quanto ho raccontato:  http://www.gtt.to.it/turismo/sassisup.shtml

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Articolo pubblicato il 10/08/2014