Bestiario ornamentale torinese due

Tartarughe, serpenti, chiocciole e pipistrelli nei decori di case e monumenti di Torino

Riprendiamo la nostra ricognizione nel bestiario ornamentale torinese per vedere quanti animali, alcuni imprevedibili, si possono trovare nei decori zoomorfi di case e monumenti della nostra città.

 

Iniziamo con i rettili, con le tartarughe che svolgono la funzione di capitello nelle colonne dei portici del Palazzo Dellazoppa di via Viotti al civico 4 angolo via Monte di Pietà n. 6. Questo palazzo, progettato dall’ingegner Carlo Angelo Ceresa, e realizzato nel 1906 per volere dei coniugi Dellazoppa, è un imponente costruzione porticata in stile Liberty, in verità un po’ pesante, ricca di decori vegetali e di grottesche teste cornute. Anche le lapidi che ricordano il progettista e i committenti fanno parte dei decori e sono strategicamente poste al di sotto dei due balconi chiusi che al primo e al secondo piano sporgono verso la via Viotti.

 

Le tartarughe sono inglobate nella parte superiore dell’elaborato capitello con teste grottesche: osservandole, francamente, comunicano una sensazione di sofferenza, come se il peso della casa sovrastante le schiacciasse. Soffrono così da più di un secolo…

 

Sempre alla classe dei rettili appartengono i serpenti che troviamo nella testa di Medusa, mostro spaventoso con la capigliatura formata da serpenti e uno sguardo che impietriva. Perseo uccise Medusa mentre dormiva, tagliandole la testa che poi la dea Atena (Minerva) fissò al centro del suo scudo.

 

Medusa è il simbolo dell’arma d’artiglieria e ne troviamo una rappresentazione in bronzo con serpenti molto realistici proprio nel Monumento all’Artiglieria, opera di Pietro Canonica inaugurata nel 1930, l’imponente arco trionfale che vediamo in corso Vittorio Emanuele II nei pressi del Valentino e del ponte Umberto I.

 

Ma di teste di Medusa troviamo altre versioni. La più nota è quella dorata posta sulla cancellata del Palazzo Reale, opera di Palagio Palagi (1840). Troviamo poi una coppia di teste di Medusa, collocate esternamente al centro dell’arco dei portici sui due lati di via Po, alla sua origine da piazza Castello.

Secondo i cultori e gli studiosi della Torino magica, uno dei dieci grandi misteri cittadini sarebbe proprio questo grande numero di rappresentazioni di teste di Medusa: si tratta soltanto di una scelta decorativa oppure nasconde qualche segreto tenebroso, noto a pochissimi eletti?

 

Ma il serpente è anche un simbolo medico.

L’antica farmacia di via del Carmine n. 1 mostra una lunetta marmorea dove è scolpito un serpente che “esplora” un vaso da farmacia infilandosi sotto il coperchio. Circondano il serpente curioso un caduceo alato, pianticelle di papavero, foglie e bacche di lauro e il bastone di Asclepio o Esculapio, dio della salute della mitologia greca e poi latina, allievo del centauro Chirone.

 

A questo punto dobbiamo accennare a una irrisolta questione dell’iconografia medica: qual è il vero simbolo della medicina?

Dovrebbe essere il bastone di Asclepio, una verga con un serpente attorcigliato intorno, dove il serpente, che periodicamente cambia pelle, simboleggia la rinascita e la fertilità oppure, secondo altri, la conoscenza, visto che Adamo ed Eva nella Genesi sono tentati da un serpente perché mangino il frutto dell’Albero della Conoscenza del bene e del male. Una bella rappresentazione del bastone di Asclepio si trova sulla facciata dell’ex Ospedale Militare, oggi Caserma Riberi di corso IV Novembre.

 

Molti indicano però come simbolo della medicina anche il caduceo, bastone alato del dio Mercurio sul quale sono arrotolati due serpenti, talora sostituiti da nastri. Il caduceo simboleggia l’equilibrio, la mediazione nelle contese, la concordia, il commercio. Oggi, soprattutto nella cultura statunitense, il bastone di Asclepio e il caduceo di Mercurio sono spesso considerati simboli equivalenti della medicina.

 

È già successo in passato: nella lunetta della farmacia di via del Carmine n. 1 troviamo sia caduceo che bastone di Asclepio mentre la farmacia di via Garibaldi n. 24 espone un busto del medico greco Galeno ornato da un curioso simbolo formato da una verga con due serpenti avvolti: un misto tra caduceo e bastone di Asclepio!

 

Concludiamo con i due animali che ci paiono più inaspettati. La chiocciola sulla facciata di un palazzo di corso Ferrucci 27, all’angolo con via Cavalli.  L’angolo esterno di questa casa è arrotondato, con un portone sovrastato da una finestra che presenta ai lati quattro bassorilievi poco decifrabili, tranne quello in alto a sinistra che riporta l’anno 1935. Che significato può avere la chiocciola collocata a sinistra, sotto la scultura 1935?

 

Qualche Lettore può illuminarci sulla simbologia dei bassorilievi di corso Ferrucci 27, in particolare della chiocciola, in modo che non risulti un mistero analogo a quello delle teste di Medusa?

 

Un altro animale inaspettato lo troviamo nella “Casa dei Pipistrelli” di Borgo San Salvario, in via Madama Cristina n. 19 all’ angolo con via Silvio Pellico.

Sulle due facciate, un pipistrello ad ali spiegate sostiene un balcone del terzo e ultimo piano, in corrispondenza di una soffitta. I due pipistrelli hanno le ali spiegate come se volassero e danno l’impressione di studiare su quale passante lanciarsi nelle vie sottostanti.


Le notizie più pertinenti sulla “Casa dei pipistrelli” le ho trovate nel blog “Varie ed eventuali” di Dede Leoncedis: gli stravaganti decori risalgono al 1876 quando il padrone della casa, Pasquale Zanzi, vi fece fare dei lavori di ampliamento. Non sono mancate ingegnose interpretazioni di questi pipistrelli ma, a quanto pare il signor Zanzi - «‘n monsù motobin original» come dicevano i vecchi torinesi - voleva stupire chi guardava casa sua. Non ci è riuscito troppo, almeno oggi, perché i passanti non alzano lo sguardo fino al terzo piano e, a quanto narra Dede Leoncedis, lo stesso attuale padrone di casa ignorava l’esistenza dei due pipistrelli! (http://varie-ed-eventuali-blog.blogspot.it/2013/07/la-casa-dei-pipistrelli.html)


Foto di Manfredo Cicolin

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Articolo pubblicato il 09/08/2014