Il museo del vino a Barolo

Viaggio nel 50° sito Italiano della lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità

La bella notizia è recente e risale a giugno 2014, ancorché preparata ed attesa da tempo. C’è stata l’iscrizione della Langhe - Roero e Monferrato nella lista dei Patrimonio mondiale dell’Umanità.

Questo riconoscimento premia l’ingegno e l’intelligenza del lavoro dell’uomo che, per generazioni, ha plasmato il territorio, introducendo via via le tecniche d’avanguardia per la coltivazione e conservazione della Vite e per creare e modificare le vinificazioni più appropriate. Oltre alle colline che incantano con la loro armonica visione, si possono visitare luoghi, castelli, musei, cantine e, soprattutto vigne.

Al castello di Barolo, ci attende il più innovativo museo del vino d’Italia, adagiato tra ordinate colline e vigneti, dove da due secoli nasce uno dei vini più celebri del mondo. Il vino dei re, cioè il re dei vini, come recitava un antico detto.

Il WIMU, com’è denominato, è un viaggio attraverso la cultura e la tradizione del vino. Un percorso ideato da Francois Confino, autore di diversi importanti allestimenti museali in tutto il mondo, fra cui quello del museo Nazionale del Cinema e del Museo dell’Automobile di Torino.

La visita parte dall’ultimo piano. Una discesa fra buio e luce, fra suono e colore, sopra e sotto le zolle di questo suolo miracoloso. Il clima, la terra, i tempi delle stagioni, i colori dell’autunno e i silenzi dell’inverno, la sapienza della mano. Il vino nella storia e nell’arte, in cucina e nel cinema, nella musica e nella letteratura, nei miti universali e nelle tradizioni locali.

Il WIMU rappresenta anche un doveroso omaggio alla storia del castello ed ai personaggi illustri che lo hanno abitato. Gli ultimi Marchesi di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e la consorte Juliette Colbert, maggiormente nota come Giulia di Barolo per le attività filantropiche e le istituzioni umanitarie create e sostenute, ancor oggi attive e all’avanguardia. Il patriota saluzzese Silvio Pellico, protagonista del Risorgimento che qui fu bibliotecario.

Dopo il vino narrato ed evocato, non manca il vino da vivere e da gustare. Il visitatore può scendere al Tempio dell’Enoturista, spazio multifunzionale per eventi e degustazioni. Qui si può incontrare il Barolo ed i grandi vini di Langa. L’itinerario si conclude all’Enoteca Regionale del Barolo, rappresentativa degli 11 paesi del Barolo, sita nelle antiche cantine marchionali del castello, che tennero a battesimo questo mitico vino.

Il Museo è compreso nel circuito Abbonamento Musei Torino e Piemonte ed è visitabile tutti i giorni dalle 10,30 alle 19.

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Articolo pubblicato il 15/08/2014