Firme false alla Regione Piemonte

La redazione di “Civico20 News” intervista Patrizia Borgarello

La notizia è ormai rimbalzata oltre le cronache nazionali con reazioni palesi o ammiccamenti che attraversano, seppur in modo felpato gli schieramenti.

Patrizia Borgarello ex consigliere provinciale della Lega Nord e consigliere comunale di Santena è in politica da oltre vent’anni. Il 10 luglio ha presentato ricorso al TAR del Piemonte per richiedere l’annullamento della proclamazione degli eletti delle liste Chiamparino Presidente, Partito Democratico, Chiamparino per il Piemonte, avvenuta in seguito all’esito delle elezioni di rinnovo del consiglio regionale del 25 maggio scorso.

A Patrizia Borgarello rivolgiamo una semplice domanda:

Perché?

Di fronte al silenzio di coloro che potevano sentirsi “parte in causa”, in quanto candidati alle elezioni regionali o membri dei direttivi della coalizione risultata battuta alle urne, ho avuto la reazione del cittadino colpito nella mutilazione dei propri diritti.

Dopo quattro anni di speculazioni politiche di vero e proprio sciacallaggio da parte della sinistra, non potevo dimenticare l’indebolimento dell’attività di governo eletto in Regione, portata avanti dai ricorsi della Bresso, contro l’esito elettorale che aveva promosso una coalizione di centrodestra.

In più in Piemonte, la nostra regione, oltre al danno d’immagine, è stata gravemente compromessa l’azione propulsiva del Governo, con una maggioranza condizionata dagli stop end go delle varie fasi di giudizio che, non dimentichiamo, si sono svolte tra ricorsi al Tar, sospensive, pronunce dei giudici ordinari, sin alla Suprema Corte per poi tornare al Tar, per la sentenza finale.



Nelle more del ricorso, si è consultata con il gruppo consigliare della Lega Nord, o con i massimi dirigenti del movimento?

Sono venuta a conoscenza e non solo io, di fatti inoppugnabili, di estrema gravità. In quest’occasione, le liste che fanno riferimento diretto al Presidente Chiamparino ed il partito Democratico in testa, non si sono posti nessun problema di decenza e di etica politica. Errori grossolani sono emersi e non solo materiali nella raccolta delle firme a sostegno delle liste stesse.

Atteggiamenti perpetrati in totale dispregio delle disposizioni di legge e del corretto esercizio del mandato popolare. Dinanzi a tale notizia non si sono mossi i consiglieri eletti della mia parte politica (forse perché ben contenti dello scranno ottenuto), né le direzioni dei partiti di opposizione riuniti in coalizione.

Le motivazione di questo immobilismo mi sono ad oggi sconosciute. Quando sono stata eletta in provincia e nei consigli comunali, i voti ricevuti non provenivano da designazione dall’alto, ma dietro scelta precisa da parte di elettori che, eleggendomi, hanno riposto in me la loro fiducia. Di fronte a questo ostentato disprezzo delle Istituzioni e degli elettori, non potevo più stare alla finestra, dovevo prendere una posizione. Ecco quanto ho inteso fare; con l'appoggio incondizionato di chi oggi rappresenta la Lega a livello nazionale.



Come giudica certi silenzi eloquenti, qualche dichiarazione posticcia non ben interpretabile ed i chiacchiericci che stanno uscendo dalla aule sonnolenti di Palazzo Lascaris o dal piano nobile di via Poggio?

-Don Abbondio non è stato solo protagonista di una storia di paese iniziata il 7 novembre 1628. C’è un detto napoletano che dice: ”non è il coraggio che mi manca, ma la paura che mi frega”, poi in Piemonte ricordiamo anche la figura, seppur nobile e non comparabile con i figuri di oggi di “Re Tentenna”.



La seguo sulle malignità. Il periodo che intercorre sino al 6 novembre è sufficientemente lungo per generare apatia, acredine, o, mi perdoni l’espressione, scatenare qualche “cavallo o’ pazzo”. Cosa ne pensa?

- Ho ben presente difficoltà ed imprevisti. Le prove raccolte sono schiaccianti per definire le responsabilità di chi si è reso protagonista di questo vulnus al corpo elettorale, per cui confido nella magistratura. Nel frattempo, se coloro che, a capo o protagonisti della coalizione avversa a Chiamparino, avranno potuto approfondire la materia, sarei lieta di essere affiancata da amici motivati, disinteressati e convinti. Per riferirsi al personaggio da lei evocato, dipende dal bisbiglio che riceverà da qualche sacerdotessa del solo apparire o dal codazzo degli evirati cantori.

Sono serena ritengo che nel momento in cui il voto del cittadino è negato e vilipeso con la soppressione dei consigli provinciali e del senato elettivo, non si debba anche chinare il capo all’inganno fraudolento ed al sopruso. E’ un diritto del cittadino difendere l’autenticità e l’accessibilità degli spazi di democrazia che ancora rimangono. Ecco tutto.

Grazie consigliera

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Articolo pubblicato il 04/08/2014