Ad agosto le Voci dei Luoghi della Resistenza in Piemonte

Ottava edizione della rassegna teatrale estiva

 

Gli appuntamenti di agosto 2014 dell’ottava edizione della rassegna teatrale estiva Voci dei Luoghi, dedicata alla Resistenza, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte tramite il Comitato della Resistenza e Costituzione in collaborazione con l’Uncem. Dodici spettacoli in altrettante località ai quattro lati del Piemonte offrono l’occasione di rivivere storie e racconti dei venti mesi che cambiarono la storia del nostro Paese, tra il settembre del 1943 e l’aprile del 1945.

La rassegna Voci dei Luoghi in questi otto anni ha riscosso un indubbio successo di pubblico, toccando ben 128 località del Piemonte e proponendo, in chiave moderna attraverso la rappresentazione teatrale, le parole e la musica, le storie delle valli e  degli uomini e delle donne che si impegnarono nella Lotta di Liberazione.

Boccioleto (Vc) – 2 agosto

Sabato 2 agosto, alle 21 nel Teatro comunale di Boccioleto, la Compagnia 3001 presenta lo spettacolo “La ragazza partigiana”. Narra la storia di Elsa Oliva, chiamata “la ragazza partigiana” in quegli anni di neve e di fuoco tra i laghi Maggiore e d’Orta e sulle montagne della ribelle Valdossola.

Nella Brigata partigiana Franco Abrami della Divisione Valtoce, che aveva la sua base sul Mottarone, alla ragazza partigiana viene affidato il comando di una squadra che presto, dal nome di battaglia di Elsa, venne chiamata "Volante Elsinki”. La sua storia sembra un romanzo, intenso ed appassionante, e appassionanti sono le idee che ci ha lasciato nei suoi scritti.

 

Coazze (To) - 3 agosto

Alle 21, presso il Parco comunale, alla presenza del vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, la compagnia teatrale Accademia dei Folli propone lo spettacolo di musica e teatro  “Ultimo viene il gatto. Quando la Resistenza diventa fiaba”, tratto da due racconti di Italo Calvino: Il bosco degli animali e Ultimo viene il corvo.

Le avventure dei protagonisti hanno come sfondo boschi, nascondigli, uomini armati, inseguimenti che si inseriscono nella storia della Resistenza partigiana, che nelle mani di Calvino si trasforma in favola, con un filtro necessario per comprendere la realtà.

 

Alpette (To) – 7 agosto

Giovedì 7  agosto alle 21 nella sede dell’Ecomuseo del rame (via Sereine 1), la Compagnia teatrale Tékhné  propone lo spettacolo “[Omissis] - non dimenticare”.

L’idea dello spettacolo parte dalle parole di Beppe Migliore,  partigiano  cuneese di Pradleves morto nel 2013 : "Sai qual è la mia più grande paura? Che quando anche l'ultimo di noi sarà morto, e non ci vuole molto ormai, i giovani non ricorderanno perché vivono in un Paese libero”. Nello spettacolo le fasi della liberazione dell'Italia, dall'occupazione nazista alla nascita della  Costituzione, vengono raccontate attraverso le memorie di Beppe Migliore:  un ragazzo poco più che maggiorenne che, come tanti altri suoi coetanei, decide di lasciare la sicura in famiglia per inseguire il sogno di consegnare alle generazioni future un' Italia libera. [OMISSIS] è l’articolo mancante della nostra Costituzione: non dimenticare. Un monito per tutti, anche oggi.

Settant’anni fa, l’11 agosto del 1944, nella battaglia di Ceresole cadeva  l’alpettese  Battista Goglio (nome di battaglia “Titala”), comandante partigiano e medaglia d'argento al Valor Militare. Alcune centinaia di partigiani combatterono per diversi giorni, dal 29 luglio all’11 agosto, affrontando migliaia di fascisti e tedeschi  prima a Cuorgnè, poi a Formiero e ad Alpette, al Trione e a Noasca ed infine a Ceresole, infliggendo loro gravi perdite. Alpette, durante gli anni della Resistenza,  divenne una delle basi principali delle formazioni partigiane del canavese, dove operarono la 50a  Brigata Garibaldi che poi si trasformò nella 77a Brigata Garibaldi. 

Non va scordato anche il ricordo della tragedia del Colle Galisia, in alta Valle Orco al confine fra Italia e Francia, dove nel novembre del 1944 un gruppo di soldati inglesi, accompagnati dai partigiani italiani, cercava di raggiungere la Francia quando, salendo al colle, venne colto da una tormenta di neve. Nella discesa sul versante francese  morirono 41 uomini , inghiottiti e travolti dalla bufera. La tragedia avvenne lungo le insidiose Gorges du Malpasset, in Val d'Isere, dopo aver sfiorato, senza vederlo, il rifugio del Prariond che avrebbe rappresentato la salvezza per tutti.

 

Vesime (At) – 9 agosto

Sabato 9 agosto, alle 21, in piazza Vittorio Emanuele II,laCompagnia 3001, presenta lo spettacolo “La ragazza partigiana”. Narra la storia di Elsa Oliva, chiamata “la ragazza partigiana” in quegli anni di neve e di fuoco tra i laghi Maggiore e d’Orta e sulle montagne della ribelle Valdossola. Nella Brigata partigiana Franco Abrami della Divisione Valtoce, che aveva la sua base sul Mottarone, alla ragazza partigiana venne affidato il comando di una squadra che presto, dal nome di battaglia di Elsa, venne chiamata "Volante Elsinki”. La sua storia sembra un romanzo, intenso ed appassionante, e appassionanti sono le idee che ci ha lasciato nei suoi scritti.

A Vesime, fra ottobre e novembre 1944, i partigiani della seconda divisione autonoma Langhe idearono e realizzarono uno dei campi di aviazione che, insieme alle piste della Jugoslavia del maresciallo Tito, rappresentò una delle poche realtà realmente operative nella Resistenza europea. Il campo di volo venne costruito grazie all´aiuto dei contadini e degli abitanti della zona,  sulla sponda destra della Bormida di Millesimo, in prossimità del ponte di Perletto, con lo scopo di favorire l´arrivo delle missioni alleate e il trasporto di feriti e di salme nell´Italia libera. Considerato “uno dei più audaci progetti nella storia della seconda guerra mondiale”, rappresentò il concreto contributo di Vesime e dell’astigiano intero alla lotta di Liberazione.

 

Malesco (VCO)  – 10 agosto

Domenica  10  agosto alle 21 nel Cinema Teatro di Malesco la compagnia teatrale Accademia dei Folli propone lo spettacolo di musica e teatro  “Ultimo viene il gatto. Quando la Resistenza diventa fiaba”, tratto da due racconti di Italo Calvino: Il bosco degli animali e Ultimo viene il corvo.

Le avventure dei protagonisti hanno come sfondo boschi, nascondigli, uomini armati, inseguimenti che si inseriscono nella storia della Resistenza partigiana, che nelle mani di Calvino si trasforma in favola, con un filtro necessario per comprendere quella realtà.

 

Madonna del Sasso (VCO) – 22 agosto

Venerdì 22 agosto alle 21 in piazza 1° Maggio a Boleto, frazione di Madonna del Sasso, la compagnia Assemblea Teatro porta in scena  “L’inafferrabile. In bici con Bartali e in moto con Lulù. Storie dai giorni della Resistenza”,  con testi di Pino Cacucci e Gian Paolo Ormezzano, adattati da Renzo Sicco, direttore artistico e regista di Assemblea Teatro.

Una doppia storia dove si parla di Lulù, un partigiano francese in terra di Langa, inafferrabile nei suoi travestimenti con cui burla i fascisti e i tedeschi, e si parla di Gino Bartali, il campione che non volle essere eroe e mai narrò in vita dei tanti ebrei da lui salvati dai campi di sterminio nazisti. Inafferrabile la sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni.

Gino Bartali, il grande campione di ciclismo, di cui ricorre nel 2014 il centenario della nascita, nel settembre 2013 è stato dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell’Olocausto fondato nel 1953. La nomina di “Giusto tra le nazioni” è un riconoscimento per i non-ebrei che hanno rischiato la vita per salvare quella anche di un solo ebreo durante le persecuzioni naziste. Bartali, oltre ad essere un campione delle due ruote, si distinse in quegli anni per il coraggio con cui collaborò per salvare dalla deportazione diverse famiglie per un totale di oltre 800 persone.

La compagnia Assemblea Teatro, per ricordare questo importante evento, grazie alle parole offerte da Gian Paolo Ormezzano, ha messo in scena questo spettacolo.

Dalla motivazione di “Giusto tra le nazioni” a Gino Bartali: “un cattolico devoto, nel corso dell’occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l’arcivescovo della città, Cardinale Elia Angelo Dalla Costa”. Bartali agì nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta, trasportandoli poi attraverso le città a destinazione, con la scusa del suo allenamento. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali portò quei documenti. Il periodo in cui lavorò più intensamente per mettere in salvo queste persone è tra il settembre 1943 e il giugno 1944.

 

Cantalupo Ligure (Al) – 23 agosto 

Sabato 23 agosto, alle 21, alla Stele di Pertuso (in caso di maltempo nel palazzo polifunzionale del Comune di Cantalupo) Assemblea Teatro porta in scena lo spettacolo L’inafferrabile. In bici con Bartali e in moto con Lulù. Storie dai giorni della Resistenza, con  testi di Pino Cacucci e Gian Paolo Ormezzano, adattati da Renzo Sicco, direttore artistico e regista di Assemblea Teatro.

Una doppia storia dove si parla di Lulù, partigiano francese in terra di Langa, inafferrabile nei suoi travestimenti con cui burla i fascisti e i tedeschi, e si parla del grande Gino Bartali, il campione che non volle essere eroe e mai narrò in vita dei tanti ebrei da lui salvati dai campi di sterminio nazisti.

Inafferrabile la sua bicicletta in corsa, carica di documenti, soldi e informazioni. Gregari molto meno “inafferrabili” sono i due “attori-corridori” che in coda al gruppo parlano tra loro di queste storie, di canzoni ed amori, del passato, della gloria e del nostro presente. Uno spettacolo sui grandi valori, ma privo di retorica come i protagonisti di cui narra.

“Voci dei luoghi” con questo spettacolo onora il ricordo della battaglia che avvenne presso le Strette di Pertuso, dopo il fallito tentativo di occupare l'alta Val Borbera. Il 24 agosto del 1944 le forze nazifasciste tentarono di rioccupare l'alta valle. I partigiani però avevano raggruppato a Pertuso altre forze della Divisione Garibaldi "Cichero", chiamate dal partigiano "Marco": la brigata Capettini, il distaccamento Verardo comandato da Pinan, il distaccamento Peter al comando di "Scrivia". Dopo tre giorni di scontro, i partigiani avevano esaurito le munizioni e si dovettero ritirare anche per il rischio di esser presi alle spalle. Sul posto una lapide ricorda la battaglia, mentre una stele è stata eretta in omaggio alla Divisione Pinan-Cichero. 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 02/08/2014