No al nuovo schiavismo
Foto d'archivio

Posizione netta di Luigi Cortese, Segretario Nazionale di Alternativa Tricolore

"L'ingresso degli imprenditori cinesi nel mercato italiano sta facendo precipitare la nostra nazione nel più becero passato".

Così esordisce Cortese citando, ad esempio la ACC di Mel (BL), dove per l'acquisto dell'azienda sono arrivate, a dir suo, deliranti proposte.

Gli imprenditori, o meglio “schiavisti” come li definisce il Segretario Nazionale di AT, hanno chiesto l'immediato taglio del costo del lavoro pari al 27%, la riduzione delle ferie, delle gravi limitazioni alle assenze per malattia e l'esclusione dei sindacato dallo stabilimento per i primi due anni.

Oltre a queste deliranti richieste, in caso di firma dell'accordo, verrebbero immediatamente licenziati e riassunti subito solo il 50% dei dipendenti, ma la sorpresa più bella è che la nuova paga si aggira intorno agli 800 euro mensili.

"Dopo queste deliranti proposte - conclude il portavoce di Alternativa Tricolore - , la domanda che ci pesa è “dove sono le istituzioni?” Come mai il Governo Renzi non interviene in difesa dei lavoratori? Forse è solo un anticipazione del famoso “Job Act” tanto paventato ma mai presentato?".

Aggiungendo infine come AT non possa accettare che vengano demolite così le conquiste fatte negli anni per i lavoratori:

"Pretendiamo che il Governo, che ci legge in copia, intervenga per fare in modo che tutte queste deliranti proposte non vengano attuate; il paese è già sotto scacco per effetto di una crisi incessante, ma questo non dev'essere un pretesto per introdurre nuovi schiavisti sia che essi siano stranieri oppure italiani".

 

 

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Articolo pubblicato il 02/08/2014