Forte di Fenestrelle 2014: “Giustizia & Ingiustizia”

Sabato 9 agosto incontro con gli autori Gianni Oliva, Milo Julini, Paolo Valer e Giulietta Gastaldo

Al Forte di Fenestrelle, sabato 9 agosto, presso la Chiesa della Fortezza, alle ore 16:00 si svolgerà l’incontro “Giustizia & Ingiustizia”, a cui partecipano gli autori Gianni Oliva, Milo Julini e Giulietta Gastaldo.

 

Gianni Oliva è autore di “I Carabinieri 1814-2014”, Milo Julini e Paolo Valer de “La Polizia di Torino Capitale dal 1848” e Giulietta Gastaldo, infine, de “Prigionieri di un passato”.

 

L’incontro, organizzato da Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella, riunisce quattro scrittori che si sono occupati di temi più o meno strettamente inerenti alla giustizia, più evidenti nel caso dei primi due libri dedicati alla storia di due istituzioni che tutelano l’ordine pubblico, più sfumati nel caso del libro di Giulietta Gastaldo.

 

Il torinese Gianni Oliva è uno storico e un politico, autore di molti libri, tra cui ricordiamo “I Savoia, Novecento anni di una dinastia”, “Soldati e ufficiali. L’esercito italiano dal Risorgimento ad oggi”, “L’Italia del silenzio. 8 settembre 1943”.

 

Il suo libro “I Carabinieri 1814-2014” appare in coincidenza con il Bicentenario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, ai quali Oliva ha già dedicato altri due precedenti volumi, “Storia dei carabinieri. Immagine e autorappresentazione dell'Arma, 1814-1992” (Milano, 1992) e “Storia dei carabinieri dal 1814 a oggi” (Milano, 2002).

 

Tra manifestazioni di consenso ed espressioni di dissenso, i Carabinieri rappresentano l’istituzione dello Stato che più profondamente è penetrata nell’immaginario collettivo degli italiani: più popolari del Tricolore e dell’Inno di Mameli, più conosciuti del profilo di Montecitorio e del Quirinale, sono più “presenti” di qualsiasi altro corpo delle forze armate, nel quotidiano del nostro vissuto.

 

La Polizia di Torino Capitale dal 1848”, di Milo Julini e Paolo Valer, è dedicato alla storia di una istituzione più giovane rispetto ai Carabinieri. Creata nel Regno di Sardegna nel 1848, col decreto 30 settembre 1848 n. 798, la Polizia di Stato ha visto la sua nascita ufficiale stabilita all’11 luglio 1852, data della legge n. 1404 che stabiliva una prima riorganizzazione e istituiva il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza.  

La Polizia di Stato quest’anno ha quindi ha festeggiato il sua 162° anniversario di fondazione.

 

Milo Julini, nato a Torino nel 1951, collaboratore di “Civico 20 News”, da molti anni si occupa per interesse personale della ricostruzione di vicende criminali avvenute in Torino e in Piemonte, che appaiono periodicamente nella rubrica «La “Torino noir” vista e narrata da Milo Julini».

 

Nei suoi scritti, Julini analizza le modalità di repressione del crimine, gli uomini e le strutture della giustizia del periodo risorgimentale. Sull’argomento, ha scritto numerosi articoli, apparsi su periodici locali del Piemonte, ed è autore di una dozzina di libri.

 

Paolo Valer è nato nel 1953 a Rovereto (Trento), ha fatto studi classici e attualmente riveste il ruolo di Commissario della Polizia di Stato (C). Ha contribuito all’elaborazione, con ricerche e approfondimenti storici, alle tesi di numerosi laureandi in diversi atenei italiani. Giornalista pubblicista, collabora da alcuni anni alla pagina di cultura del settimanale “Il Monviso” di Pinerolo.

 

Il libro di Julini e Valer rappresenta una ricognizione su un aspetto ancora poco noto delle vicende risorgimentali: la nascita, a Torino nel 1848 di una Polizia democratica e la sua evoluzione normativa e organizzativa, nel corso del “Decennio di Preparazione cavouriano”, sino a raggiungere il modello via via adottato nelle nuove Province del Regno d’Italia.

 

Le vicende evolutive del Corpo sono state caratterizzate da processi discontinui e travagliati, spesso culminati in scioglimenti e ricostituzioni, in cambi di denominazioni e di obiettivi, in brusche riduzioni od espansioni degli organici, ma i mutamenti di denominazione, di uniforme, di dipendenza, di status civile o militare non hanno mai significato mutamento di funzioni e di compiti e, come all’atto della fondazione, continuano oggi ad essere quelli della conservazione dell’ordine pubblico e della tutela della sicurezza della collettività.

 

Giulietta Gastaldo nel suo libro “Prigionieri di un passato. Segreti familiari tra amore e guerra” narra in forma romanzata la storia della propria famiglia, con l’aiuto di documenti e dalle fotografie eseguite dal bisnonno, il pittore Antonio Mario Guglielmino. Così, tra Torino e Giaveno, presente e passato si legano inesorabilmente come un filo che non si può spezzare: dalla Belle Époque alla Grande Guerra, dalla nascita del Fascismo fino alla Seconda Guerra Mondiale.

 

Giulietta Gastaldo presenta una suggestiva saga familiare, proiettando le vicende private sullo sfondo della Storia con la “esse” maiuscola.

I protagonisti assistono anche al periodo della “guerra civile” a Giaveno e nella Val Sangone, momento storico che l’autrice ha approfondito con l’ausilio dello storico Gianni Oliva, autore della prefazione di “Prigionieri di un passato”.

 


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Articolo pubblicato il 03/08/2014