E’ in crescita l’epidemia di AIDS tra i gay

Circostanziato allarme dell’OMS

Gli omosessuali corrono un rischio di contrarre il virus dell’Hiv, 19 volte superiore al resto della popolazione. A lanciare l’allarme non sono i ricercatori omofobi, ma l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS).

Secondo il direttore del dipartimento Hiv dell’Oms, Gottfried Hirnshall,”constatiamo una esplosione dell’epidemia in questo gruppo a rischio, soprattutto per un abbassamento della guardia dal punto di vista della prevenzione”.

Nelle linee guida presentate nei giorni scorsi, l’Oms raccomanda ai gay di assumere i farmaci antiretrovirali come forma di prevenzione. Tale raccomandazione vale anche per l’Italia, malgrado il numero dei nuovi casi sia più basso rispetto ad altri paesi.

Infatti, secondo il direttore del Dipartimento del Farmaco dell’Istituto Superiore di Sanità, Stefano Vella, non bisogna andare troppo lontano per vedere esempi dell’esplosione di nuove infezioni: a Parigi, ad esempio l’incidenza dell’Hiv è del 7% superiore a quello del Botswana.

E’ sempre più difficile convincere la popolazione omosessuale a seguire con scrupolo la profilassi indicata dall’Oms, anche perché essa presenta dei problemi difficili da risolvere, come l’aderenza alla terapia (ossia la capacità di assumere i farmaci secondo quanto prescritto dal medico curante con particolare attenzione alle dosi, agli orari ed alle modalità di assunzione) e l’accesso alla stessa, dato che i farmaci non si trovano nelle farmacie, sono molto costosi e, almeno in Italia non possono gravare sul servizio sanitario nazionale.

In ogni caso, l’uso della profilassi anti Hiv non può sostituire gli altri metodi, sostiene Vella, dal momento che si rischierebbe di “avere persone che magari si sentono sicure e si espongono al contagio, senza invece essere immuni (“il Giornale, 11 luglio 2014).

Sarebbe sufficiente basarsi sulla cruda evidenza del fatti nonché sull’allarme lanciato dall’Oms per non incoraggiare le persone, soprattutto i giovani, ad assumere comportamenti rischiosi.

Purtroppo, in gran parte dei Paesi europei, Italia inclusa, si fa a gara nel dispensare diritti e agevolazioni alle coppie gay: non solo unioni civili, matrimoni ed adozioni, ma anche incessante propaganda omosessuale fin nelle scuole ed attraverso gli organi d’informazione, pagata con i soldi del contribuente.

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Articolo pubblicato il 29/07/2014