Regione - Definite le spese accessorie dei gruppi

Stabilite quali sono le dotazioni che i gruppi consiliari possono richiedere

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha approvato una delibera in merito alle risorse per le dotazioni strumentali fornite ai gruppi consiliari, in attuazione di quanto disposto dalla legge regionale 4/2014, che aveva soppresso il contributo in denaro e previsto un nuovo sistema di erogazione di beni e servizi.

 “Con questa delibera l’Udp ha cercato di coniugare due esigenze di pari dignità: il rispetto dei princìpi ispiratori della legge che ha soppresso i contributi ai gruppi consiliari e il rispetto dei gruppi stessi, che devono comunque essere messi nelle condizioni di lavorare agevolmente, in piena autonomia e secondo la dignità dovuta al loro ruolo e al loro compito” spiega il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus.

 La delibera, oltre a definire le dotazioni che risultano totalmente a carico dell’Ente (dalle sedi agli arredi, dalle postazioni informatiche agli impianti tecnologici di base), stabilisce quali sono invece le dotazioni che i gruppi consiliari possono richiedere al Consiglio, con apposita domanda del presidente di ogni gruppo. Si tratta di materiale di cancelleria, spese postali e telefoniche, dotazioni informatiche accessorie, acquisto di giornali e riviste.

Per questi beni e servizi si stabilisce che la spesa non possa superare i 7.500 euro annui a consigliere, un tetto inferiore di circa il 13% rispetto a quanto previsto dai parametri di spending review indicati dalla Conferenza Stato-Regioni e ritenuto opportuno per non tradire lo spirito stesso della legge  4/2014.

Non potranno invece essere ammesse a bilancio del Consiglio regionale le spese di rappresentanza dei gruppi, le spese per consulenze, studi e incarichi e qualsiasi altra spesa riconducibile all’attività di partiti e movimenti politici: secondo la nuova delibera, saranno comunque i presidenti dei gruppi a dover vigilare e garantire che tutte le dotazioni e i servizi siano utilizzati unicamente a scopi istituzionali.

Presumibilmente efficaci i contenuti, come altrettanto efficaci dovranno essere le verifiche "in corso d'opera" di una delibera che vuole sì calmierare le spese, al sicuro dagli sprechi che scrivono la storia più recente, ma potrebbe prestare il fianco a improprie interpretazioni che possono aggirare l'ostacolo: ben si sa, purtroppo, che "fatta la legge trovato l'inganno". 

 

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Articolo pubblicato il 20/07/2014