La notizia: chi giudica che tale sia?

Alcuni accadimenti vengono sapientemente "trascurati" dai media

La notizia, di per se stessa, è un'informazione che viene normalmente trasmessa all'opinione pubblica da un giornalista facendo uso dei tradizionali mezzi di comunicazione quali giornali cartacei, on line, radio, tv e quant'altro.

Ora, accade che nella quotidianità, a seconda dei riferimenti consultati, si venga a conoscenza di fatti descritti o, troppe volte, interpretati da chi ne dà, per l'appunto, notizia. Non voglio parlare di censure giacchè ci sforziamo, noi giornalisti, di credere in un mondo libero e scevro da condizionamenti editoriali, ma purtroppo non è così nella maggior parte dei casi.

Ed ecco che "notizie" che disturbano una certa parte politica vengono sottaciute dai grandi mezzi di informazione quando invece ricoprono una parte di grande rilievo nella cronaca di ciò che quotidianamente è sul tavolo di chi decide della esistenza altrui.

Eletti legittimamente, forse, ma qui non possono non nascere dubbi su come le stesse situazioni vengano trattate in un modo piuttosto che nell'altro.

Sicuramente un pò di colpa ce l'abbiamo anche noi comunicatori di "notizie" in quanto a volte ci lasciamo trasportare dall'onda della nostra opinione che non è quella di tutti e quindi non deve condizionare minimamente il lettore, anzi deve portarlo a riflettere sull'argomento proposto dal qualsivoglia redattore.

In un momento storico in cui vanno di moda le espressioni "rimborsopoli", liste civetta (Renzo Rabellino) e così via, mi viene da chiedermi come mai quando la trattazione dell'argomento va a toccare certi particolari soggetti viene opportunamente "oscurata".

E' il caso ultimo ci porta a conoscenza delle irregolartà presunte nella presentazione delle liste in occasione delle scorse regionali del Piemonte che hanno assegnato il Governo a Sergio Chiamparino. A questo proposito sono stati presentati ricorsi al TAR e l'esposto alla Procura della Repubblica a firma, rispettivamente, di Patrizia Borgarello, ex consigliera provinciale della Lega Nord, e dell'Europarlamentare leghista Mario Borghezio.

Irregolarità che sono al vaglio delle Commissioni preposte e dovranno scaturire un esito che si spera non subisca le lungaggini burocratiche del passato. Si parla di firme false, ahimè, un tempo attribuite alla "controparte" e causa dell'anticipato scioglimento della Giunta Cota (dopo 4 anni di mandato e a 1 dalla naturale scadenza); di irregolarità nella sottoscrizione delle autentiche, di candidature "imbarazzanti", ma noi non desideriamo entrare nei dettagli che ben conosciamo da tempo e non abbiamo mai pubblicato per lasciare alla Magistratura il suo compito senza eventuali pressioni o che si voglia da parte dell'opinione pubblica.

Oggi, seguendo il logico indirizzo suggerito dall'onestà intellettuale, ci auguriamo che sia fatta luce al più presto su questa situazione imbarazzante per chi sta decidendo le sorti della Regione Piemonte: sarà un bene per tutti e servirà soprattutto per rendere chiaro che, quando si parla di giustizia, essa è uguale per tutti e non si riduce alla dicitura affissa in ogni aula di tribunale.

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Articolo pubblicato il 19/07/2014