Luciano Ligabue: Neverending Tour 1991-1993

TRA PALCO E BACKSTAGE. In occasione del Mondovisione Tour 2014, vi racconto, un Liga molto meno "mega", ma altrettanto "Rock"

 

 

Condove (To) settembre 1993, Campo Sportivo: “Neverending Tour Luciano Ligabue”

Tour senza fine, come ha dichiarato più volte lo stesso Luciano: cominciato nel 1991 con la pubblicazione del suo primo album omonimo, sembrava non dovesse finire mai.

Nel frattempo erano usciti il secondo LP “Lambrusco, coltelli, rose & pop corn” ed il terzo “Sopravvissuti e sopravviventi” (scarso successo di vendite, ma grandi contenuti) i cui brani erano stati  aggiunti in fretta e furia, alla scaletta live.

Ricordo che quella sera andai a Condove in moto e mai scelta fu più azzeccata.

Era pieno di bikers, compresa una rumorosissima banda di harleysti e l’ambiente era quello giusto per il Liga di quei tempi: circa duemila persone, luna park della festa patronale nelle vicinanze, birra a fiumi ed il suo rock a completare il tutto.

Comincia con “Bar Mario” per proseguire con quasi tutti i brani dei suoi due primi album e qualche chicca dal disco nuovo, tra cui la canzone che da quando è stata pubblicata, fino al settembre 2009, per me, ha rappresentato la vera stilettata, quasi mortale, cioè “Ho messo via”.

Un’ora e quaranta di adrenalina pura, rock come si deve e polvere in gola.

Dopo il concerto lo ritrovo a mangiare, assieme alla band nella piadineria del luna park poco distante (da notare che tutte le giostre quella sera trasmettevano le sue canzoni): con la scusa di salutare il collega di lavoro (sembrerà strano ma è così) Mel Previte, il suo chitarrista, conosciuto e riconosciuto durante un corso di aggiornamento aziendale, riesco ad avvicinarlo.

Gli dico che mi riconosco in pieno nelle sue canzoni e nelle sue esperienze di vita (è brutto credetemi, essere messi in un angolo del proprio ufficio solo perché si va a lavorare in jeans strappati ed orecchino).

Per farla breve parliamo per più di un’ora, senza che io registri neanche una parola e che scatti una foto insieme, nonostante il rec portatile in mano (…non c’erano ancora gli smartphone…), finchè, a tarda notte, mi saluta per tornare a Correggio (Re), a casa sua.

Mi lascia il numero di telefono e mi dice di chiamarlo e di andarlo a trovare.

Non l’ho mai fatto, anche perche per lui le cose sarebbero cambiate ben presto.

Un anno e mezzo dopo, infatti, sarebbe uscito “Buon compleanno Elvis”, album della definitiva consacrazione: arriveranno mega tour, mega concerti e mega successo.

Verrà anche il film “Radiofreccia” scritto e diretto da Luciano stesso: uno dei pochi se non l’unico, film che riesce commuovermi fino alle lacrime.

Ho vissuto in prima persona quel periodo (radio libere in fm) e come già per le sue canzoni, mi sono riconosciuto in pieno; per non parlare della colonna sonora, una delle migliori della storia del cinema, non solo italiano.

Dicevo, Mega-Liga, scusate l’osceno gioco di parole…io preferisco ricordarlo in un piccolo paese di provincia, in un piccolo campo sportivo con il suo rock ed il suo  carisma.

Luciano Ligabue, uno che è riuscito ad emergere dalla gavetta, quella dura, quella della vita di tutti i giorni.

Stay always tuned !!!

 

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Articolo pubblicato il 17/07/2014