Il Sigillo della Regione Piemonte ai Carabinieri
Il Sigillo della Regione Piemonte

Sono passati duecento anni da quando il Corpo dei Carabinieri nacque a Torino e proprio nel capoluogo torinese si svolgono i maggiori festeggiamenti del Bicentenario di quel Corpo divenuto nel tempo Arma e poi Forza Armata.

Il Consiglio, proprio per questo, ha conferito alla Benemerita il Sigillo della Regione, massima onorificenza piemontese. Lo ha stabilito una delibera approvata all’unanimità dell’Assemblea legislativa lo scorso 18 marzo, in tempo per poter consegnare il riconoscimento in concomitanza con i vari eventi in programma per il Bicentenario dalla fondazione.

A consegnarlo sono stati i presidenti del Consiglio regionale Mauro Laus e della Regione Sergio Chiamparino, al comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, nel corso della cerimonia ufficiale che si è tenuta lunedì il 14 luglio a Palazzo Lascaris.

Il presidente dell’Assemblea legislativa, Mauro Laus, ha aperto la cerimonia ricordando l’importanza dei Carabinieri per la storia del Piemonte e dell’Italia, osservando che “duecento anni significano anche trasformazioni profonde nel Paese, progressi economici, rinnovamenti culturali e significano rimescolamento di popoli. Il fatto che attraverso tanti decenni di cambiamenti e di avvenimenti storici d’ogni genere i Carabinieri abbiamo conservato i loro tratti distintivi è un aspetto che va sottolineato e apprezzato. Ciò che nasce solido nella concezione e nell’organizzazione è destinato a durare nel tempo e a trarre ulteriore forza dalla propria tradizione: per questo, duecento anni dopo, possiamo a buon diritto celebrare i Carabinieri della Repubblica Italiana ricordando che sono nati qui, nella Torino sabauda del 1814. Ed è con questo spirito di gratitudine e di orgoglio che conferiremo all’Arma il sigillo della sua regione d’origine, il Piemonte”.

Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, è intervenuto ricordando la peculiarità dei “Carabinieri nella loro specializzazione militare e investigativa e in quell’essere tra le gente diffusi sul territorio che ha sviluppata quella capacità di comunicare con le persone e la loro riconosciuta umanità. Una antinomia apparente ma che è la vera forza dei Carabinieri. Una capacità che rappresenterà sempre più il futuro dell’Arma, non solo per la tutela del nostro territorio e dei nostri cittadini ma, anche, negli scenari internazionali che i migliori analisti prevedono avranno sempre più bisogno di interventi armati di pacificazione. Un omaggio, quello del Sigillo, che è un riconoscimento grande all’estremo sacrificio di tanti componenti dell’Arma in Italia e all’estero”.

“È un’occasione impareggiabile, che si consuma in un’atmosfera solenne e nello stesso tempo carica di amicizia. Perché i Carabinieri sono nati a Torino e sono fortemente radicati nel vostro territorio. Il Sigillo è un ulteriore prova del legame che esiste tra noi e il Piemonte”, ha sottolineato il generale Gallitelli.

Il 13 luglio 1814 si cominciò con 113 stazioni nel Regno di Sardegna e circa 800 componenti, duecento anni dopo la stazioni sono 4590 (più 65 tenenze). Fu il re sabaudo Vittorio Emanuele I, al rientro dall’esilio in Sardegna, a istituire con le regie patenti un nuovo corpo militare sul modello della gendarmeria francese, con una doppia funzione civile (ordine pubblico e polizia giudiziaria) e militare (difesa della patria e polizia militare).

La prima caserma fu quella di via Santa Croce 4 (ancora attiva) e il primo comandante fu il generale d’armata Giuseppe Thaon di Revel di Sant’Andrea.

“Anche noi abbiamo contribuito a scrivere la storia dell’Italia unita e libera, passando attraverso tante prove che hanno lasciato sul campo i nostri militari. Proprio a Torino, per esempio, il terrorismo ha lasciato ferite profonde, e oggi siamo impegnati a fronteggiare il crimine organizzato”, ha concluso Gallitelli.

  

 

 

 

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Articolo pubblicato il 14/07/2014