“Aperitivo in giallo” con “Torinoir”

Nove autori dell’associazione “Torinoir” parlano dei loro libri “gialli” e “noir” di ambientazione torinese

A Torino, nella suggestiva location di piazza Carignano, venerdì 27 giugno si è tenuto presso la Gelateria Pepino l’incontro “Aperitivo in giallo” organizzato da “Torinoir” e Pepino, in collaborazione con Gabriella Bardaro.

 

Hanno partecipato nove dei dodici autori che compongono la squadra di “Torinoir”, associazione di scrittori torinesi che intendono raccontare i cambiamenti di Torino attraverso il romanzo giallo-noir, vista la “latitanza” di Andrea Monticone, Enrico Pandiani e Massimo Tallone.

 

Giorgio Ballario, giornalista della “Stampa”, a domanda dalla conduttrice Gabriella Bardaro, ha spiegato come “Torinoir” rappresenti una iniziativa non comune, ispirata dall’idea di “fare squadra”, e come l’associazione dei dodici autori miri anche al superamento delle difficoltà oggettive del mercato editoriale: gli ultimi anni costituiscono un momento molto difficile per l’editoria, evidenziato anche dal significativo numero di librerie torinesi che hanno chiuso o stanno chiudendo i battenti.

 

“Torinoir” – ha proseguito Ballario – intende adottare una nuova strategia, con presentazioni multiple di vari autori e coinvolgendo varie librerie del territorio, significativamente indicate come “complici”. Il pubblico torinese appare recettivo ai libri gialli e noir, fin dai tempi di Fruttero & Lucentini, dei quali però il punto IX del manifesto di Torinoir ricorda la morte: “Il mondo è cambiato, la nostra città pure. Se non ve ne siete accorti, Fruttero & Lucentini sono morti”.

 

Ballario ha concluso ricordando il prossimo impegno collettivo degli autori di “Torinoir”: una antologia di dodici racconti, uno per ogni mese dell’anno, che uscirà a fine anno oppure in concomitanza col Salone del Libro del 2015.

 

I vari autori hanno poi preso la parola per presentarsi e presentare le loro opere. Da questa carrellata sono emersi profili personali profondamente variegati, spesso riferiti con simpatica autoironia, stimolata dalla conduttrice Gabriella Bardaro. Abbiamo così appreso, tra l’altro, di curiose professioni che alcuni autori esercitano nella vita privata e di alcuni spiritosi soprannomi che si sono reciprocamente attribuiti.

 

Ha iniziato Patrizia Durante, unica donna della congrega, parlando del suo libro, scritto con Gabriele Galvagno, intitolato “Statuto La memoria perduta”, apparso nel 2013 nella ricorrenza dei trent’anni del tragico incendio del cinema torinese: ha sottolineato, con un atteggiamento che mi è apparso un po’ da debunker, la sua “dissociazione” dalle suggestioni esoteriche enfatizzate da alcuni giornalisti e scrittori. Patrizia Durante, con quattro giallisti torinesi (Angelo Caroli, Mario Barbero, Pier Massimo Prosio e Claudio Cerasuolo), ha scritto nel 2008 “Delitto alla Fiera del Libro”.

 

Fabio Beccacini, scrittore e sceneggiatore, è un ligure nato a Imperia nel 1977 “torinesizzato” dai molti anni vissuti nella nostra città. Il suo ultimo libro è “Ultimi Fuochi per Paludi”, del 2011.

 

Luca Rinarelli, torinese con esperienze e impegno nel mondo del volontariato, dopo aver descritto qualche curioso aspetto della sua professione di assicuratore, ha parlato di “Inverno rosso”, suo ultimo romanzo del 2014.

 

Rocco Ballacchino, che i colleghi di “Torinoir” chiamano “il burocrate” per il suo lavoro di impiegato amministrativo, è autore di quattro gialli - scritti per contenere l’impulso di uccidere i postulanti! - e l’ultimo è il noir “Trappola a Porta Nuova” del 2013. Ballacchino si è definito un giallista di tipo tradizionale, che non ama investigatori professionisti ma preferisce mettere in scena personaggi comuni che diventano “eroi per caso”.

 

Claudio Giachino, già cronista di nera alla “Stampa”, in passato sarebbe stato definito il Nestore dell’Associazione. È autore di libri di true crime con ricostruzioni assai azzeccate di celebri delitti torinesi e italiani e di romanzi giallo-noir, spesso con solide basi nella realtà torinese. Il suo ultimo romanzo è “Torino pulp” del 2014.

 

Maurizio Blini, già poliziotto, compositore, musicista e sceneggiatore oltre che giallista, ha annunciato la prossima uscita del suo settimo libro ed ha parlato di “R.I.P. (Riposa in pace)”, il suo ultimo prodotto apparso nel 2013 e dedicato al tema dell’errore.

 

Marco G. Dibenedetto, psicoterapeuta e insegnante di scuola media superiore, ha pubblicato cinque libri, l’ultimo è “Il mare odia gli spigoli”, del 2014, con cui l’autore intende indirizzare un messaggio contro l’omofobia.

 

Fabio Girelli, biellese, ha ricordato il suo ultimo romanzo “L’autore”, uscito nel 2014, dove si parla di cannibalismo. “L’autore” è ispirato ad un clamoroso episodio avvenuto in Germania nel 2001, ricordato come il caso del “cannibale di Rotenburg an der Fulda”, che ha avuto luogo nello stato dell’Assia in Germania.

 

Giorgio Ballario, giornalista della “Stampa”, ha concluso la carrellata di autopresentazione parlando del suo libro “Nero Tav”, apparso nel 2013 e uscito in una nuova estesa edizione nel 2014.

 

In un secondo giro di opinioni, stimolato dalle domande del pubblico, i nove autori hanno espresso le loro opinioni sui generi del giallo e sulle loro letture preferite. L’incontro si è concluso con l’aperitivo.


Non si è parlato di storie gialle d’evasione che propongono un enigma che il lettore tenta di risolvere in concorrenza col detective: l’inedito esperimento culturale e narrativo, intrapreso dagli autori di “Torinoir”, con l’intenzione di raccontare i cambiamenti della città di Torino attraverso il romanzo giallo-noir, appare certo ambizioso. I primi risultati appaiono promettenti.

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Articolo pubblicato il 03/07/2014