Beppe il Matto e Gianni Rinco: Riforma del lavoro

La disamina giunta al Capitolo 3

In quanto ai  vari dirigenti (PUBBLICI) le cifre sproporzionate che intascano, le portano via allo STATO e perciò a noi tutti, contribuendo così all’impoverimento dello stato sociale. 

Certo non è il tetto massimo fissato dal governo che stabilisce DUECENTOTRENTAMILA EURO ALL’ANNO, cifra sproporzionata rispetto ai  QUINDICIMILASEICENTO EURO ALL’ANNO (MILLEDUECENTO EURO AL MESE) di un metalmeccanico di 3° categoria.

Non mi sembra ne giusto ne EQUO.                                  

Secondo me un giusto compenso per i vari GERARCHI E SUPER DIRIGENTI, SIA PUBBLICI CHE PRIVATI, potrebbe essere cinque volte la paga media  di un operai di 3° categoria E CIOE’ SEIMILA EURO AL MESE.

Certo che ai vari dirigenti che per motivi di lavoro vanno in giro per il mondo deve essere riconosciuto il rimborso spese documentato (e non gonfiato) come sono soliti fare ( perché non basta mai)  e castigarli quando rubano.

Hai capito, caro Gianni, come stanno le cose.

Si caro Beppe ho capito, ma non possiamo farci niente finché i parlamentari parteggeranno per la BANDA DEI PRIVILEGIATI.

                                                            CONTINUA

 

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Articolo pubblicato il 02/07/2014