Conti nascosti, sessismo e omofobia: chi è veramente Nigel Farage

Tra le esagerazioni della stampa nazionale e la mitizzazione del Movimento5Stelle, Civico20News propone un'analisi del leader dell'Ukip. Basata unicamente su fonti non italiane.

 

Classe 1964, ex membro del Partito Conservatore inglese, si allontana dal partito nel 1992 a causa della firma del Trattato di Maastricht. Diventa quindi uno dei membri fondatori dell'UKIP (United Kingdom Indipendence Party- Partito per l'indipendenza del Regno Unito), per poi diventarne leader dal 2006 al 2014 (con un periodo di lontananza dalla leadership nel 2010).

 

La figura di Nigel Farage è avvolta da un alone di mistero. Da un lato la stampa italiana lo descrive come un demonio, dall'altro l'informazione di polo pentestellato lo vede come il migliore alleato in un'Europa popolata da avversari. Come spesso succede, entrambe le parti omettono particolari e ne gonfiano altri, al tal punto da averci consegnato un'immagine sfocata e assolutamente irrealistica del leader dell'Ukip. Basandoci sulla stampa straniera, vediamo chi è veramente Nigel Farage e le sue posizioni.

 

POPULISMO: è corretto dire che il leader dell'Ukip è populista: il populismo viene definito come l'approccio politico che chiede un contatto diretto tra i membri della politica, soprattutto della leadership, con la base elettorale. Più volte Farage si è scagliato contro i “burocrati” e altre strutture di intermediazione, pertanto appare corretta tale definizione. Meno corretto è definirlo conservatore: su diversi temi è lontano dal Conservative Party inglese. Ciò nonostante è indubbio che la sua area di appartenenza politica sia quella destra. E' corretto anche definire l'Ukip come “liberale”: se lo stesso partito si definisce in questo senso, molto spesso Farage è stato il portatore capofila di proposte di stampo liberale, quando non direttamente libertariste.

 

XENOFOBIA: parzialmente vere le accuse di xenofobia. Farage ha spesso sostenuto la necessità di chiudere le frontiere a tutti gli stranieri che scelgano la Gran Bretagna come meta lavorativa. Il motivo, ha sostenuto, risiede nell'impossibilità di poter garantire lavoro agli immigrati in un paese in cui la disoccupazione colpisce persino i cittadini UK. Vera anche la frase “non vorrei vivere con dei vicini rumeni”, anche se poi tale affermazione è stata dichiarato da Farage come “malformulata a causa della stanchezza”. Molto diversa è la posizione di tanti membri del suo partito: Geoffry Bloom ha sostenuto che “La Gran Bretagna non dovrebbe dare aiuti economici alle terre del bongo bongo”, Meggie Chapman è dell'idea che “I musulmani fanno sesso anche con i cammelli”. Tante altre sono le esternazioni pesantemente razziste dei membri dell'Ukip. A dispetto di queste posizioni interne al partito, è risaputo che Farage sia stato uno dei principali sostenitori dell'espulsione di Mario Borghezio dall'Europarlamento a seguito delle frasi su Cècile Kyenge. Vera, tuttavia, la frase a lui attribuita "Preferirei un paese più povero e con meno crescita, in cambio di meno immigrati."

 

OMOFOBIA: anche in questo caso il discorso è parzialmente vero. Nigel Farage non si è mai espresso sull'argomento direttamente e le frasi a lui attribuite sono state in realtà pronunciate da membri del suo partito: il tema del sesso con gli animali torna in Julia Gasper (poi costretta alle dimissioni), sicura che “certi omosessuali preferiscono fare sesso con gli animali”. Dalla sua, Douglas Denny è disgustato dal fatto che gli omosessuali abbiano la "pretesa di essere considerati normali”, dato che, a suo parere “sono sodomiti e comunisti, la piantino di dirsi normali". Se queste sono solo alcune delle perle dei membri dell'Ukip, si deve sostenere come Farage non abbia mai espresso pensieri simili, pur condannando tali esternazioni in un solo caso (quello della Gasper appunto).

 

SESSISMO: su questo punto le notizie sono più false che vere. La famosa frase "Le donne valgono meno, è giusto guadagnino meno, vanno in maternità" è stata si pronunciata da Farage, ma è stata riportata estrapolandola completamente dal resto del discorso. Preso tutto insieme, il significato è completamente diverso. Il concetto de "le donne che fanno figli valgono meno in termini finanziari” (realmente espresso da Farage) non faceva infatti riferimento ad una situazione auspicabile, quanto più ad un dato di fatto: purtroppo è vero che una donna incontra mediamente più difficoltà di un uomo sul piano lavorativo a causa della maternità.

 

ACERRIMO NEMICO DELLA FINANZA. Vero sulla carta, falso se si cerca di andare più i profondità. I suoi attacchi al sistema finanziario sono in effetti all'ordine del giorno: oltre alla pesante critica del mondo della finanza in generale, si è speso per accusare i banchieri d'Europa, oltre ad aver criticato pesantemente il sistema di salvataggi alle banche dell'UE, soprattutto quello spagnolo. Tuttavia ci sono elementi che stridono profondamente.

Nigel Farage ha ammesso - a seguito di accuse ben comprovate - di aver stanziato una società off-shore nell'Isola di Man, noto paradiso fiscale, cosa che gli ha permesso di risparmiare circa 10.000 sterline, giustificandosi poi con la frase “e comunque non diventerò mai ricco”, salvo poi ammettere il suo errore. Inoltre il leader dell'Ukip ha lavorato per diversi anni come broker (un mestiere assolutamente affine al mondo della finanza e delle banche) alla London Metal Exchange. Il tutto pare sia un vizio di famiglia, dato che anche Andrew Farage, il fratello dell'“imputato”, è un broker finanziario.

 

FARAGE HA SUBITO UN ATTENTATO DAL MOSSAD. Chiudiamo con una vero e proprio gioiello del complottismo politico. Durante la campagna elettorale del 2010 Nigel Farage viaggiava in un piccolo aereo ad elica la cui coda trainava uno striscione elettorale dell'Ukip. Sfortunatamente per il politico inglese e il suo pilota, lo striscione si avvolse intorno all'elica posteriore causando un atterraggio precipitoso dell'aereo che lo schiantò al suolo. Lievi ferite per Farage, un po' più serie per il pilota. Nonostante il leader dell'Ukip non abbia mai parlato di un attentato, sottolineando la causa sfortunata dell'evento, una certa informazione di parte ha diffuso il sospetto che si sia trattato di un'azione dei servizi segreti israeliani. Giusto per fare ancora un po' di disinformazione.

 

picture credits: libertarianation

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Articolo pubblicato il 23/06/2014