NON CI RESTANO NEPPURE I MURAZZI, NON CI RESTA CHE PIANGERE

Dietrofront dei privati che rinunciano alla riapertura estiva, i Murazzi resteranno chiusi

“Non ci restano neppure i Murazzi” avranno commentato i giovani torinesi dopo aver assistito ad una placida sconfitta degli azzurri e dopo aver appreso che, anche per questa estate, i Murazzi saranno off limits.

 

Il piano di riapertura era stato presentato in data 23 aprile, ma la sua approvazione è giunta soltanto qualche giorno fa ed i gestori delle arcate hanno dichiarato che senza il mese di giugno non riescono a far rientrare gli investimenti, cifra che si aggira attorno ai 40 mila euro.

 

Una reazione prevedibile considerando che alcuni gestori (come Costadoro ad esempio), si erano già ritirati dal progetto.

I Murazzi che piacciano o meno, costituivano un polo per il divertimento notturno torinese ed avevano raggiunto fama nazionale e pure internazionale.

Torino si è lasciata sfuggire, almeno per il momento, un'altra occasione di slancio e rilancio.

 

Secondo l'assessore Ilda Curti, la decisione presa dai gestori è l'ennesima conferma che il progetto presentato non fosse altro che un bluff, ma vista l'approvazione tardiva del progetto verrebbe da chiedersi, a questo punto, di chi.


All'assessore restano i dubbi, a noi solo la certezza che questa estate il Po resterà silenzioso, mentre i più giovani lo avrebbero apprezzato mormorante, come il Piave.

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Articolo pubblicato il 21/06/2014