"Tirreno Power, unica soluzione la metanizzazione della centrale"

Lo sostiene la Federazione provinciale di AT Savona

Il Ministero dell'Ambiente ha sospeso l'AIA per i due gruppi a carbone, VI3 e VI4,  perché i lavori al terzo gruppo a carbone, VI6, non sono cominciati secondo gli accordi ed il crono-programma previsto, un dato che mette in allarme la prossima riapertura della centrale Tirreno Power, prevista per fine giugno.

Dopo il suo sequestro, da parte del Gip di Savona, la dirigenza aveva mostrato una certa “buona volontà” per ottenere la nuova AIA, proponendo interventi, previsti in due anni, sui due vecchi gruppi a carbone, il passaggio dall'avviamento a olio combustibile a metano e la copertura del carbonile.

“Buona volontà - afferma i Coordinatore - che riteniamo insufficiente per il dissequestro della Centrale, in quanto un buon piano industriale doveva contenere la rinuncia all'avviamento con olio combustibile, e la riqualificazione della Centrale completamente metanizzata".

La metanizzazione della Centrale è in verità sempre stata proposta e sostenuta da AT:

"La dirigenza non ha tuttavia preso del tutto in considerazione il progetto - ha proseguito - ostinandosi sulla produzione di energia tramite l'olio combustibile, causa dell'avvelenamento dell'aria e della terra di Vado e del suo circondario".

Alternativa Tricolore ha chiuso auspicando che, con un impianto completamente riqualificato e completamente metanizzato, la Tirreno Power possa riprendere la sua attività:

"E ciò nell'interesse di tutti ma, principalmente, per i lavoratori che hanno pagato per le colpe della politica, allo stesso modo delle maestranze e degli operatori dell'Ilva di Taranto".

 

 

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Articolo pubblicato il 19/06/2014