Intervista allo scrittore Rocco Ballacchino

Uno dei dodici componenti della squadra del movimento culturale “Torinoir”

Il movimento culturale “Torinoir” costituisce un innovativo esperimento che raggruppa ben dodici scrittori torinesi che si sono messi insieme allo scopo di raccontare i cambiamenti di Torino attraverso il romanzo giallo-noir.

 

Parliamo di questa inedita esperienza culturale e narrativa con Rocco Ballacchino, uno dei dodici scrittori che compongono la squadra di “Torinoir”.

 

Cosa ci dice sulla nascita di “Torinoir”?

 

“Torinoir” è nata, il 17 aprile scorso, dall’unione di dodici autori di genere giallo e noir su iniziativa di Giorgio Ballario.

 

Mi piace ricordare, anche perché rimarrà nella storia della nostra città, che la Mole  Antonelliana è stata illuminata di giallo per due sere in onore di tale iniziativa.

 

La “sporca dozzina” di “Torinoir” è formata da: Rocco Ballacchino, Giorgio Ballario, Fabio Beccacini, Maurizio Blini, Marco G. Dibenedetto, Patrizia Durante, Claudio Giacchino,  Fabio Girelli, Andrea Monticone, Enrico Pandiani, Luca Rinarelli e Massimo Tallone.



Perché è nata “Torinoir”?

 

L’idea di fondo è quella di superare le divisioni e le rivalità tra autori allo scopo di promuovere la letteratura giallonoir come strumento di interpretazione della realtà e dei suoi cambiamenti.

 

Come autori di Torinoir condividiamo un manifesto [riportato al termine di questo articolo, n.d.r.], formato da nove comandamenti.

 

Il punto IX del vostro manifesto è sicuramente provocatorio: «Fruttero & Lucentini sono morti»

 

Sicuramente è il punto del manifesto di maggiore impatto mediatico e ne siamo consapevoli. Non vuole però essere una critica stilistica ai due padri del giallo subalpino, ma solamente la sottolineatura di un dato di fatto: la Torino magistralmente descritta nei loro romanzi non esiste più ed è stata sostituita da una città diversa, sicuramente più dinamica, ma anche alle prese con problematiche assolutamente nuove. Naturalmente è questa la Torino che vogliamo raccontare nei nostri romanzi.

 

Come possiamo “incontrare” voi di “Torinoir”?

 

Uno dei pilastri dell’attività di “Torinoir” è costituito dal nostro sito internet (www.torinoir.altervista.org) in cui, oltre alla nostra storia di autori, sono presenti diverse rubriche che aggiorniamo settimanalmente, la più apprezzata delle quali è “Vere storie nere”, attraverso la quale commentiamo un fatto di cronaca realmente accaduto attraverso la lente della scrittura di genere noir, affiancando quindi realtà e fiction.

 

Abbiamo poi una pagina Facebook e un profilo Twitter.

 

Attraverso il nostro sito e i social network è possibile anche conoscere il nostro calendario eventi per poterci incontrare di persona.

 

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

 

Abbiamo fondamentalmente due progetti piuttosto ambiziosi: il primo è la pubblicazione di un’antologia noir formata da 12 racconti, il secondo riguarda la possibilità di organizzare un Festival noir a Torino. Siamo sicuri che molti lettori e appassionati di questo genere di letteratura saranno pronti a seguirci e a sostenerci in quest’avventura così importante.

 

Il manifesto di “Torinoir”


I - Non scriviamo solo storie di intrighi o delitti, ma di uomini e donne, di vivi e di morti, di società passata, presente e futura.

 

II - Siamo per la contaminazione tra le differenti forme espressive, senza alcuna preclusione né snobismo.

 

III - Viviamo nel mondo e nella rete, non demonizziamo la contemporaneità digitale né la idolatriamo: la usiamo.

 

IV - Ci uniamo per incontrarci, confrontarci e scontrarci con chiunque. Meglio ancora condividendo un buon bicchiere di vino o di birra. Ci uniamo perché insieme siamo unici.

 

V - In tutti i modi, leciti e non, vogliamo far crescere il PIL: Principio di Interesse Librario.

 

VI - Invaderemo con le nostre parole librerie, biblioteche, centri culturali, computer, osterie e sagre di paese.

 

VII - Il lavoro creativo non deve sfuggire al principio “dell’idraulico”: prestazione = compenso. Quindi MORTE ALL’EDITORIA A PAGAMENTO (AUTOFINANZIATA).

 

VIII - Scriviamo da torinesi, di Torino e dei torinesi, soprattutto della Torino di oggi, lontana dai soliti consumati stereotipi letterari. A volte ci piace andare oltre confine.


IX - Il mondo è cambiato, la nostra città pure. Se non ve ne siete accorti, Fruttero & Lucentini sono morti.

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Articolo pubblicato il 04/06/2014