L'opinione postelettorale di Gian Franco Billotti
Gentile Direttore, dai risultati elettorali, a livello europeo, emerge un panorama politico inquietante. Posto che più del 50% dei Cittadini non ha partecipato a questo rito democratico, la crescente opposizione a questa formula di Unione Europea, Euro compreso, delegittima sempre più un organismo con un finto Parlamento e senza una Costituzione approvata e condivisa.
E ora che il nostro Premier, galvanizzato dai numeri, riprenderà la sua rincorsa alle Riforme, credo sarebbe utile rileggesse e ponderasse i nuovi, per modo di dire, articoli del Titolo Quinto della nostra Costituzione, frutto del suo surreale accordo col disarcionato Cavaliere: un testo che disegna un'Italia ferma ai privilegi di Regioni e Provincie Autonome del 1948, già allora anacronistici a oltre ottantacinque anni dalla tribolata Unità.
Oggi, con puerile candore, la nuova Repubblica conserva questa assurda contraddizione discriminando, senza ragione, la maggioranza dei Cittadini. Quale Uguaglianza e quale Democrazia c'è, su queste basi, in Italia?
Quale Democrazia c'è e potrà mai esserci davvero in Europa? La Democrazia, come la Libertà, non deve essere solo uno slogan elettorale, ma qualcosa di più fruibile e tangibile. E per tutti! O sbaglio?
Cordialità
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Articolo pubblicato il 28/05/2014