SALVINI A TORINO VISITA IL CAMPO NOMADI

La Lega nella città difficile. “La soluzione è lo sgombero”

Dopo la visita di Calderoli di venerdì 16 maggio ora tocca a Matteo Salvini venire a Torino per l’ultimo incontro importante della campagna elettorale della Lega Nord torinese. Ci si poteva aspettare che il Segretario Federale incontrasse la cittadinanza in centro, in un comizio pubblico in piazza Castello come Grillo, e invece martedì 20 maggio, appena arrivato a Torino, Salvini ha voluto fare un sopralluogo al campo nomadi di Lungo Stura Lazio.

Attorniato da una cinquantina di militanti e accompagnato dal suo camper con un enorme simbolo della Lega, Salvini si è avviato verso il campo. Già da fuori la situazione è allucinante: rifiuti, sporcizia, ratti grossi come cani che camminano tranquillamente sul ciglio della strada, per non parlare dell’odore.

Una breve intervista prima di addentrarsi tra le baracche. Il Segretario è lapidario: “La soluzione è lo sgombero, i campi nomadi non devono esistere. Chi di loro ha diritto alla casa la compri, la paghi, l’affitti, altrimenti fuori. Le baraccopoli stanno dall’altra parte del mondo, non qui. Non c’è niente di irrisolvibile nella vita. La democrazia mette a disposizione della cittadinanza sindaci con dei poteri: li si usi”. La folla commenta con degli ironici “Grazie sindaco” rivolti a Piero Fassino.

Viene poi chiesto a Salvini cosa ne pensa dell’apparizione di Grillo in tv da Bruno Vespa: “Moscio. Grillo mi è parso moscio. Mi aspettavo di più, mi aspettavo dei colpi come quelli dell’anno scorso di Berlusconi da Santoro. È stato decisamente deludente sull’immigrazione quando ha detto che si trova d’accordo con Alfano. Essere d’accordo con Alfano vuol dire essere dei totali inetti. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 38mila sbarchi, è un pessimo segnale. Adeguiamoci a Francia, Spagna e Germania, dove la clandestinità è reato: accogliamo chi scappa veramente dalla guerra ed espelliamo tutti gli altri”. Applausi dalla militanza esasperata dalla situazione. I consiglieri ricordano che con Maroni ministro dell’Interno gli sbarchi furono 3000.

Quando i giornalisti gli chiedono un pronostico sul risultato delle elezioni Salvini sorride limitandosi a dire che la Lega sarà la sorpresa delle elezioni, che non si pone limiti e soprattutto che si ritiene ottimista per il risultato del Piemonte. Un giro di foto e poi Matteo scompare tra le baracche seguito dai consiglieri del Carroccio. Quando torna fuori, circa 35 minuti dopo, la faccia è sconvolta: “La situazione è insostenibile”. Un ultimo sguardo alle parabole televisive che svettano tra le roulottes e poi sale in macchina per dirigersi, scortato dalla carovana di auto e moto dei militanti, verso la sede della Lega nel quartiere San Salvario, in Largo Saluzzo, deputata ai rapporti col territorio.

Qui viene informato del regolamento di conti con annessa sparatoria tra immigrati avvenuta qualche giorno fa in una via limitrofa. Salvini dice: “Nessuno può promettere “votami e questo diventa un paradiso”, ma la responsabilità dell’incuria e del permettere che dei quartieri diventino dei ghetti, qui come a Milano, è delle amministrazioni di sinistra che poi raccolgono quello che seminano. Situazioni come quella che ho visto prima al campo nomadi non ne ho mai viste. A Verona c’erano quattro campi Rom e il sindaco Tori li ha sbaraccati. A Milano ce n’era uno e col sindaco Moratti l’avevamo sgomberato. Se vuoi puoi. Se questo è l’antipasto di Chiamparino governatore suma a post”. Conclude dicendo di essere contento per aver visitato una Torino più “vera” invece di quella del centro e dei salotti.

In serata lo aspetta l’incontro con la cittadinanza al NH Ambasciatori in corso Vittorio Emanuele, ma Salvini il colpo l’ha già assestato al campo nomadi. Si dice ottimista per il risultato. Staremo a vedere.

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Articolo pubblicato il 21/05/2014