Pianeta Toro - Ad un passo dal trionfo
Gli irriducibili (FOTO LAPRESSE)

L'OPINIONE - A cura di Francesco Venchi

 Provo ad immaginare cosa sarebbe successo se Alessio Cerci avesse realizzato il rigore che ci avrebbe consentito di tornare in Europa dopo vent’anni. Caroselli in città, tripudio di bandiere e magliette granata, cori entusiastici. Ed invece epilogo più amaro di così non poteva esserci. Uno dei calciatori più rappresentativi della squadra granata, Alessio Cerci, sbaglia il rigore concessoci al 94’, che ci avrebbe spalancato le porte dell’Europa, a coronamento di una stagione entusiasmante. Ha detto bene l’indimenticato e indimenticabile Emiliano Mondonico: non saremmo il Toro, il “vero Toro” per intenderci, se le cose non fossero andate così. Noi siamo fatti per soffrire, e  l’Emiliano si ricorda bene quei tre pali colpiti nella finale del 1992 della Coppa Uefa contro l’Ajax ad Amsterdam, e l’episodio della sedia agitata in aria, che è rimasta nell’immaginario collettivo.

Mondonico ha conseguito i migliori risultati nella sua carriera di allenatore con i colori granata, e lo stesso ha fatto Giampiero Ventura quest’anno, che avrebbe coronato la sua brillante stagione con l’ingresso in Europa. Mister Ventura  ha comunque  il grande merito, sia di aver risvegliato la tifoseria granata dal torpore in cui era caduta dopo anni di risultati deludenti, sia d’aver impostato, con la Società, una programmazione che darà i suoi frutti nel medio periodo.

Ma se dobbiamo recriminare per il mancato ritorno in Europa, dobbiamo far mente locale anche all’infelice partita di una settimana fa contro il Parma. In vantaggio di un gol, e in superiorità numerica, non siamo riusciti a mantenere il vantaggio, che ci avrebbe consentito di guadagnare l’Europa con 90’ di anticipo. Sia la partita contro la Fiorentina, sia quella contro il Parma, hanno evidenziato una scarsa maturità della squadra, gap che potrà essere colmato solo con il tempo e l’esperienza.

E tuttavia, credo sia lecito chiedersi se l’esclusione dalla Europa League sia effettivamente una iattura, o se, invece, non rappresenti, a tendere, un vantaggio. In effetti  la squadra non dovrà anticipare il ritiro e la fase di preparazione, e la Società non dovrà sobbarcarsi delle spese extra che richiederebbe una squadra impegnata su tre fronti. Piuttosto, il mercato estivo dovrà essere finalizzato a rafforzare un team che possa stabilmente collocarsi nella parte medio alta della classifica, e lì rimanere, con vista sempre più prossima alla vetta. Nei giorni a venire la gente granata sarà impegnata a discutere le operazioni di mercato, e i mass media si scateneranno a formulare questa o quella ipotesi. Certo è che non sarà facile trattenere Ciro il Grande, e forse neanche Alessio Cerci, tuttavia dobbiamo essere convinti che la Società, e il Presidente Cairo in primis, faranno di tutto per rendere il Torino sempre più competitivo. Ieri sera, erano tantissimi quelli dispiaciuti per la mancata vittoria del Torino, e molti non erano di fede granata, a conferma che il Toro è grande ed è sempre di moda.

 

 

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 20/05/2014