I tagli della spesa pubblica mettono a rischio l'informazione capillare sul territorio
Approvato il 16 maggio all’unanimità dalla Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunita a Roma, un ordine del giorno per tutelare il servizio pubblico locale e le sedi regionali della Rai.
Con tale documento l’Assemblea s’impegna a sensibilizzare il presidente del Consiglio dei Ministri e il ministro dell'Economia al fine di salvaguardare l’articolazione regionale del servizio pubblico radiotelevisivo Rai e la permanenza di tutte le sedi regionali, garantendo così il costante presidio informativo ed il livello professionale.
Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte ha commentato:
“Pur prendendo atto della necessità di revisione della spesa pubblica non si può non tener conto che le strutture radiotelevisive regionali hanno rappresentato e rappresentano garanzia di qualità del servizio, pluralismo di informazione, valorizzazione dei territori e delle loro rappresentanze istituzionali”.
Sicuramente, a parer nostro, togliere voce all'informazione pubblica locale, unica fonte di relazione delle realtà del territorio a livello capillare, vuol dire creare un contenitore generalizzato che non rispetta le priorità ora individuate e riportate con grande professionalità.
Sicuramente ancora non vorremmo che si traducesse in una sorta di bavaglio annullando quelle notizie che fanno parte del tessuto cittadino, provinciale o regionale e che non troverebbero più lo spazio sufficiente per una esaustiva trattazione.
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Articolo pubblicato il 17/05/2014