Storie al cioccolato targate Venchi Unica alla Bibliomedioteca “Mario Gromo”

Nell’ambito del progetto “Museo e Territorio”, primo appuntamento sulla storia delle realtà industriali del Novecento nella Circoscrizione 3

Il 13 maggio 2014, nella gremitissima sala proiezioni della Bibliomedioteca “Mario Gromo” (Museo Nazionale del Cinema) di Via Matilde Serao 8a, a Torino, sì è svolta una serata ricca di emozioni, frutto di testimonianze e ricordi della fabbrica Venchi Unica di via De Sanctis.

 

In collaborazione con l’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa, l’Associazione Monginevro Cultura, la Città di Torino, la Circoscrizione 3, nell’ambito del progetto “Museo e Territorio”, si è svolto il primo appuntamento sulla storia delle realtà industriali del Novecento nella Circoscrizione 3, intitolato “UNA STORIA DI CIOCCOLATO - C’era una volta la Venchi Unica - Letture, Canzoni, Fotografie e Filmati”.

 

Hanno partecipato Adonella Morena, Sergio Donna, Luigia Casati, Giovanna Sorrentino, Beppe Novajra e sono intervenuti Sergio Toffetti (direttore Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea) e Fabio Pezzetti Tonion, come moderatore.

 

Sono stati proiettati filmati di grande interesse storico ed artistico, come il documentario “Facevo le nougatine”, della regista Adonella Marena, con le testimonianze vissute da un ex dipendente, che ripercorrendo gli stabilimenti ormai dismessi e fatiscenti, rivive - in equilibrio continuo tra il rimpianto e l’orgoglio - il suo passato di addetto alla produzione di nougatine.

 

Parimenti emozionante, il filmato fotografico “Una fabbrica di cioccolato - C’era una volta la Venchi Unica”, a cura di Vittorio Greco, con le rare e interessanti immagini dell’omonimo libro di S. Donna, L. Casati e G. Sorrentino, con colonna sonora di Beppe Novajra.

 

Sergio Donna ha letto alcuni brani del libro, mentre il cantautore Beppe Novajra ha eseguito alcune canzoni tratte dal suo CD “Cioccolato & Caramelle”.

 

Nel corso della serata sono stati inoltre proiettati alcuni Caroselli della Venchi, della Maggiora e della Talmone, risalenti agli anni Sessanta, gentilmente messi a disposizione dal Museo del Cinema, ritrovati negli scantinati dell’antica fabbrica torinese, e debitamente restaurati: nonostante il tempo, essi mantengono una freschezza stupefacente, sia pur velata da una patinata atmosfera torinese d’antan, mai dimenticata e ormai per sempre perduta.

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Articolo pubblicato il 14/05/2014