Idee e proposte per il rilancio delle terre montane

I pareri di tre relatori “tecnici” enunciati nell’incontro di sabato 10 maggio a Viù

Sabato 10 maggio si è svolto a Viù, presso il Centro Polivalente, l’incontro “Idee e proposte per il rilancio delle terre montane” organizzato dalla Lista Civica “Uniti per Viù”. Dopo un breve saluto di Giorgio Salamon, candidato sindaco di questa lista, Paolo Teghillo ha presentato i tre relatori “tecnici” dell’incontro.

 

Marco Bussone, Responsabile Ufficio Stampa UNCEM delegazione piemontese, ha relazionato su “Unione dei Comuni e leggi sulla montagna, regionale e nazionale”. Ha cercato di rispondere alla domanda se una valle alpina possa essere “smart” cioè “intelligente”. La differenza la fanno le persone che vi operano, e dopo decenni di spopolamento, di abbandono, cresce una nuova “coscienza di territorio”.

 

In Piemonte, si assiste alla nascita di nuove associazioni, di nuove attività propulsive e intelligenti. Proliferano studi, ricerche, e tutto questo attira l’attenzione dei media. La montagna è oggi fulcro di una nuova economia verde ed appare come fattore chiave della green economy.

 

Ma… oggi appare il problema degli interlocutori: è necessaria una nuova attenzione della politica, delle imprese delle aree urbane, occorre capire fino in fondo il contesto politico ed economico che sta mutando. È stata iniziata la trasformazione delle montagne in territori in grado di svolgere funzioni ad alto valore aggiunto nel campo dell'agricoltura, dell’energia rinnovabile, dello sviluppo rurale, della biodiversità, della forestazione, delle risorse idriche.

 

Bisogna quindi riequilibrare rapporto tra montagna produttrice di risorse e città consumatrice. Il relatore ha quindi illustrato alcuni esempi “virtuosi”, relativi alle Valli Orco e Soana, alle Valli dell’Ossola, alla Valle Maira, a Ostana in Valle Po, alle Valli di Lanzo. Ha descritto tre progetti avviati da Uncem, uno relativo ai boschi del Piemonte, un secondo al recupero dei borghi alpini e, infine, alla Bottega dell’Alpe, per concludere con l’illustrazione delle norme di legge che “possono agevolare il percorso” per rendere “smart” le valli alpine.

 

Per motivi organizzativi ha successivamente preso la parola Celestina Olivetti, ex-presidente Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, candidata alle regionali per il Partito Democratico. Ha ricordato la sua passata esperienza, sottolineando le difficoltà legate al momento, i progetti in cantiere con l’augurio che in futuro si possa lavorare insieme, senza antagonismi.

 

La seconda relazione “tecnica” è stata quella di Vanda Bonardo, Responsabile nazionale Alpi Legambiente, che ha svolto il tema “Vivere nelle Alpi è bello, utile e sano”. Dopo aver ricordato che le montagne non dividono ma uniscono, Bonardo ha sottolineato come una “rete intelligente” nelle montagne risulti molto utile e quindi come il problema sia quello della formazione, come nel caso delle piccole scuole, e siano quindi necessari investimenti di carattere fortemente culturale. Non bisogna coltivare inutili nostalgie del passato, che ha presentato anche momenti poco belli, occorre ripensare a un nuovo modo di stare in montagna.

 

Il paesaggio montano risulta una risorsa che può creare posti di lavoro, si assiste al ritorno di giovani, di pensionati e l’inserimento di immigrati. Si rendono quindi necessari interventi come quelli per la disponibilità della banda larga, del trasporto pubblico, della sanità e sono essenziali interventi contro il dissesto.

 

L’agricoltura di montagna deve essere basata sulla qualità, con produzione di prodotti pregiati, e come il turismo, deve esprimere una tipicità territoriale, tanto più che l’agricoltura rappresenta anche un presidio multizonale e può contribuire al governo del bosco.

 

Il turismo basato soltanto sullo sci è risultato una scelta perdente, il turismo non deve essere soltanto “invernale” ma attivo per 365 giorni all’anno: quindi è opportuno ricorrere alle “ciaspole”, allo sci di fondo, all’escursionismo ma anche alle bellezze naturali, alle produzioni tipiche, alle manifestazioni e agli eventi culturali. Bonardo ha concluso augurandosi che varie vallate consociate possano operare anche sui mercati internazionali, come inventrici di nuovi progetti forti.

 

L’ultima relazione è stata quella di Roberto Isola, Coordinatore del Polo Regionale di Innovazione Energie Rinnovabili e Minihydro ENERMHY di Vercelli, che ha parlato di “Energie rinnovabili, centrali micro idroelettriche: condizioni territoriali, ambientali e vantaggi pratici”.

 

Il relatore ha saputo illustrare con parole semplici come le centrali micro idroelettriche, cioè con potenze inferiori a 100 kW, rappresentino una fonte energetica rinnovabile con le radici più antiche. Costituiscono un fonte rinnovabile e pulita per eccellenza e rappresentano un esempio secolare di uso plurimo delle acque nelle aree montane.

 

Isola ha evidenziato il loro notevole potenziale, per l’ampia  disponibilità di siti sfruttabili, per l’ampia gamma di tecnologie innovative e semplificate disponibili e per la loro sostenibilità ambientale ed economica. Nei corsi d’acqua montani, le micro centrali, inserite nell’alveo, non richiedono condotte in pressione. Per l’installazione, si impiegano svariate tecnologie e si può utilizzare anche il Deflusso Minimo Vitale rilasciato da impianti di maggiori dimensioni.

 

A seguire, si sono svolti gli interventi “politici” di Monica Cerutti, capolista alle regionali per SEL, e di Bruno Manghi, responsabile del programma del candidato presidente Chiamparino, del quale Manghi ha assicurato un grande interesse nei confronti dei problemi della montagna.

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Articolo pubblicato il 14/05/2014