Tetto massimo di permanenza tre mesi dopo cui di venta abusivismo da sgombrare
"Come ampiamente previsto da noi il Comune di Torino e la Prefettura hanno preso in giro i residenti del quartiere Barca sull'annunciata chiusura del campo nomadi abusivo di Lungo Stura Lazio: a un anno di distanza dall'approvazione della delibera gli zingari sono ancora li' e l'associazionismo che lucra sul nomadismo si sta riempiendo le tasche con 3 milioni di euro!"
Così esordisce Maurizio Marrone, Portavoce torinese di Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale, in piazza insieme con la Responsabile Osservatorio Sicurezza FDI-AN Patrizia Alessi, a sostegno delle rimostranze più volte espresse dai cittadini infuriati per i fumi dei roghi, e dei ragazzi di Gioventù Nazionale con le bandiere NO CAMPI.
Marrone insiste assai criticamente affermando:
"Alle frottole della sinistra opponiamo una proposta seria. In Piemonte l'ultima legge approvata a proposito del nomadismo risale a oltre vent'anni fa, noi proponiamo una nuova proposta di legge incardinata sul termine massimo di 90 giorni di permanenza di un nomade sul territorio regionale: superato questo periodo di tempo il nomade va considerato un semplice abusivo e sgomberato senza compromessi".
Un progetto che ricorda il significato di nomade, oggi ugualmente attribuito agli stanziali, a coloro cioè che occupano in pianta "stabile", in maniera spesso illegale, siti destinati alla limitata presenza.
Maurizio Marrone conclude sottolineando:
"Solo con questo pilastro di rigore si legittimeranno le Forze dell'Ordine ad agire contro le migliaia di delinquenti ormai ampiamente stanziali che affollano i cosiddetti campi nomadi in realtà trasformati in favelas fisse".
Il chiaro e legittimo intento del Capogruppo comunale FDI-AN è quello di riportare i campi a piccoli insediamenti controllabili, semplicemente e si fa per dire, con l'applicazione seria del regolamento.
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Articolo pubblicato il 12/05/2014