Codiper scrive al Ministro Poletti

Sollecito del rispetto per i contributi previdenziali dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo

 

Comitato per la Difesa delle Pensioni di Reversibilità               

       Via Principe Amedeo 41 – 10092 BEINASCO (TO)     e-mail: codiperpensioni@libero.it

                                              

                                                                                       Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali 

RACCOMANDATA A/R                                                Giuliano POLETTI

Via Vittorio Veneto, 56                                                                  00187   ROMA  

 

Torino, 10 marzo 2014

Oggetto: rispetto per i contributi previdenziali dei lavoratori.

 

Il CoDiPeR, nel novembre 2013, inviò al Ministro del Lavoro  Prof. Giovannini - vedi più in basso),  una  lettera raccomandata con la quale si chiedeva, tra l’altro,  di far espletare una indagine sui soggetti che percepiscono    vitalizi della legge   252/1974,  meglio conosciuta come “legge Mosca”.  Questa norma consentì  la regolarizzazione della posizione assicurativa  dei dipendenti dei maggiori partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione, senza che i rispettivi datori di lavoro avessero versato una lira. Inoltre la legge assicurò effetti retroattivi pluriennali con l’esborso di consistenti somme di arretrati prelevati dai fondi pensionistici dei lavoratori italiani.  

Si  tratta di una ignobile legge che  calpesta   i diritti fondamentali dei lavoratori e li deruba  dei contributi previdenziali  regalando   pensioni d’oro  a un esercito di circa 40.000 persone.  Ciò  che indigna maggiormente è  che il  furto è stato ideato da un sindacalista della GGIL, cioè da chi, per statuto, dovrebbe tutelare  i lavoratori. Comunque tutti i partiti  e tutti i sindacati si sono accordati nel frodare i lavoratori italiani. Se i datori di lavoro omettono di pagare i contributi dei propri dipendenti vengono puniti con pesanti sanzioni. Purtroppo le ispezioni ministeriali possono avere conseguenze tragiche come il doloroso caso di Casalnuovo………  Se i “padroni inadempienti” sono partiti politici e sindacati, niente  ispezioni, niente sanzioni e, addirittura,  si arriva   al” furto di contributi” degli ignari  lavoratori   per distribuire  pensioni  e cospicui  arretrati.

Tutti  gli iscritti all’INPS sono stati danneggiati dalla legge Mosca e da tutte le leggi che hanno concesso pensioni non proporzionate ai contributi versati. Il danno maggiore però  lo hanno subito le pensioni di reversibilità decurtate fino al 50 per cento. Non solo, ma a causa del famigerato comma 41 dell’art.1 della legge 335/1995, capita  spesso che i titolari di pensioni di reversibilità debbano  restituire all'INPS somme che sono state pagate  in più. Addirittura un vedovo di Torino, iscritto al nostro comitato,   sta restituendo  25.000 euro.

La Costituzione  della Repubblica italiana, stabilisce che “tutti  i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge…………E’ compito della Repubblica rimuovere  gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica e sociale del Paese.”

Signor Ministro, quale capo del Dicastero del Lavoro,   Lei  ha giurato di essere fedele alla Repubblica,  di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le Sue  funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione.  Per questa ragione,  Signor Ministro, o si permette a ogni lavoratore che possa vantare periodi di “lavoro  nero” di accedere ai benefici della legge Mosca o vengano  abolite  queste pensioni. 

Buon lavoro.

 

                                                                                                                      giuliana tofani rossi

 

CODIPER Comitato Difesa Pensioni Reversibilità

Responsabile Giuliana Tofani

Via Principe Amedeo, 41

10092 BEINASCO (TO)

 

 

Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Prof. Enrico Giovannini

Via Veneto 56

00187 ROMA

 

Torino, 14 Novembre 2013

 

Raccomandata AR

 

Signor Ministro,

nell’anno 2009 il CODIPER ha presentato a Camera e Senato una petizione per chiedere l’abrogazione del comma 41 dell’art. 1 della legge 335/1995 con riferimento agli artt. 3, 29 e 47 della Costituzione. La petizione è stata rubricata alla Camera con il n.789 e al Senato con il n.913.

La pensione ai superstiti è un diritto maturato dopo aver pagato anni e anni di contributi obbligatori. Il reddito personale del percettore non deve influire ai fini della determinazione perché i contributi versati, che si chiamano ancora oggi IVS, coprono “l’invalidità”, “la vecchiaia” e “i superstiti” . E’ evidente che trattasi di pensione contributiva e non assistenziale.

Questa pensione fu istituita nel 1939. Inizialmente era riservata solo alle donne e agli uomini, se inabili al lavoro e non era legata al reddito . Verso la fine degli anni 70 il diritto venne esteso anche ai vedovi e fino al 1995 la reversibilità fu pagata per intero sia ai vedovi che alle vedove.

Questo diritto è stato cancellato dalla legge DINI n. 335/1995, per cui noi del CODIPER abbiamo presentato una petizione ai sensi dell’art.50 della Costituzione per ripristinare la legalità.

In data 25 gennaio 2012, in sede referente, la Commissione Lavoro della Camera, ha presentato al Ministro Fornero il testo unificato di modifica del comma 41. Questa modificazione, pur non abrogando del tutto i tagli, avrebbe permesso a un maggior numero di pensionati di non subire decurtazioni. Inoltre, adottando un criterio di progressività, avrebbe migliorato tutte le pensioni. Purtroppo, in assenza di copertura finanziaria, non vi è stato seguito.

La legge 252 del 1974 (G.U. n.177 del 08/07/1974), meglio conosciuta come LEGGE MOSCA, dal nome del suo proponente, consentì la regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti dei maggiori partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione, senza che i rispettivi datori di lavoro avessero versato una lira. Inoltre la legge assicurò effetti retroattivi pluriennali con l’esborso di consistenti somme di arretrati prelevati dai fondi pensionistici dei lavoratori italiani.

Tutti gli iscritti all’INPS sono stati danneggiati dalla legge Mosca, ma il danno maggiore lo hanno subito le pensioni di reversibilità a cui sono stati cancellati i diritti.

Per tutte queste ragioni chiediamo al Signor Ministro che abbia la compiacenza di far espletare una indagine al fine di appurare se esistono ancora soggetti che percepiscono la pensione derivata dalla legge Mosca ( comprese, ovviamente, le pensioni indirette) e l’incidenza sul bilancio dell’INPS.

Con osservanza.

Giuliana Tofani ved. Rossi 

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Articolo pubblicato il 08/05/2014