Pianeta Toro - Domenica 4 maggio l'anniversario della tragedia di Superga
Il Grande Torino

Con un volo charter la squadra raggiungerà Torino e la Basilica subito dopo il match con il Chievo

Domenica 4 maggio 1949 l'aereo che riportava il Grande Torino dopo la partita amichevole giocata in quel di Lisbona si schiantava contro il bastione della Basilica di Superga.

L'impatto disastroso provocò la scomparsa di giocatori, allenatore e dirigenti nella maniera più drammatica e dolorosa per tutti gli sportivi e non soltanto per quelli di fede torinista.

Il destino cancellò in un atttimo una realtà irripetibile, un simbolo per quell'Italia che a fatica stava ricostruendo la sua immagine post bellica; sì, perchè il Grande Torino era l'Italia vincente, l'Italia che con lo sport riaffermava quei valori, peraltro mai smarriti, sui quali la sventurata guerra aveva steso un velo fatto di grande tristezza e di dolore.

Ed in quel tragico 4 maggio il Comandante Meroni, anche qui una tragica coincidenza, tentò invano con una disperata virata di evitare l'impatto senza peraltro riuscirci.

E il Grande Torino volò lassù, in quel cielo da dove era appena disceso dopo aver portato il suo messaggio di sport e di pace in terra portoghese.

Ogni anno la squadra granata con il Presidente, i dirigenti e tutti i componenti dello staff societario salgono al colle, il 4 maggio, il giorno in cui la storia terrena del Grande Torino si è interrotta lasciando comunque nel cuore dei tifosi, e non soltanto, un solco incolmabile, una traccia indelebile che ancor oggi suscita lacrime di commozione profonda.

Quest'anno, domenica prossima, la squadra al completo ci andrà dopo l'incontro di campionato che giocherà a Verona contro il Chievo; il Presidente Urbano Cairo ha infatti predisposto un volo charter per il rientro a Torino ed il successivo trasferimento alla Basilica di Superga dove Don Aldo Rabino celebrerà la funzione in suffragio.

A nulla sono valse le ipotesi ventilate dalla Società alla Federazione Gioco Calcio per lo spostamento della gara in anticipo sabato 3 o in posticipo lunedì 5; anche le Istituzioni cittadine hanno espresso tale desiderio, ma senza ottenere un riscontro positivo.

Ora, viene da chiedersi quali siano gli ostacoli insormontabili che hanno determinato questo diniego da parte della FIGC; forse la classifica del Chievo, che naviga in acque non proprio tranquille, che avrebbe potuto giocare sapendo i risultati delle altre pericolanti traendone un vantaggio: ma questo in caso di posticipo.

Faccio fatica ad individuarne altri; mi viene tuttavia da ricordare che nel momento in cui si compilano i calendari sarebbe stato opportuno tener presente che esistono particolari ricorrenze che fanno parte della storia del calcio come la scomparsa del Grande Torino.

Per cui, a suo tempo, il Toro non era ancora in Zona Europa come pure il Chievo in Zona Pericolante e bastava poco per non far cadere l'impegno di calendario nel giorno dell'anniversario.

Si spostano tante partite quando subentrano turni di Coppa, nazionale o internazionale, per agevolare le squadre impegnate; a mio avviso, la ricorrenza della tragedia ha ancora più importanza visto ciò che il Grande Torino ha rappresentato e rappresenta tuttora per l'Italia intera e non soltanto per i suoi tifosi.

Ed è allora opportuno che il cuore giochi ancora la sua partita, più importante degli interessi commerciali e mediatici: ciò possa servire per il futuro giacchè il presente è stato deciso da un sorteggio in cui la mente umana ha giocato solo un ruolo di secondaria importanza.

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Articolo pubblicato il 02/05/2014