ANIMALS - sculture di Jessica Carroll, Gabriele Garbolino Rù e Paolo Grassino

In mostra a Milano da martedì 6 maggio

“ANIMALS”, la mostra di sculture di Jessica Carroll, Gabriele Garbolino Rù e Paolo Grassino, sarà inaugurata a Milano, martedì 6 maggio 2014 dalle ore 18.30, in via Sant’Andrea, 17 - corte interna.

 

La mostra rimarrà aperta fino a sabato 24 maggio, dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 ed è stata curata da Marco Bertoli, Art Consulting di Modena, che nel Catalogo così commenta la mostra:

 

La bellezza di una scultura non sta solo in ciò che essa rappresenta, ma anche…

Nei giochi di luci ed ombre che mutano sempre,

Nello spazio che occupa la sua tridimensionalità,

Nella patina che cambia con il passare del tempo,

Nel rimanere lì immobili e silenziose osservatrici della nostra vita.

 

I tre artisti presentano un universo animale profondamente rivisitato, pur nel rispetto dell’anatomia, e le loro creature appaiono fortemente simboliche e, talora, inquietanti.

 

Ci aiuta in questa “lettura” quanto scrive Federica Tiripelli nell’Introduzione del Catalogo. Le opere di Carroll, Garbolino e Grassino, «ci conducono ad una realtà altra, soprannaturale: gli animali realistici, fantastici o deformati sono infatti archetipo della riflessione sulla società, sul rapporto natura - tecnologia e natura-uomo».

 

Jessica Carroll presenta tre sculture ispirate ad un favo con relative api, un’altra con un merlo, una sfera formata da sardine e, infine, rane e grilli installati su canne d’organo. Federica Tiripelli afferma che «Quasi come un’etologa, Carroll osserva gli animali e il loro comportamento, ma non li rappresenta realisticamente: gli animali, raffigurati secondo una personalissima interpretazione della natura, vivono in una dimensione incantata e paiono i protagonisti di affascinanti storie mitiche».

 

Alla zoologia mitica di Jessica Carroll si contrappongono le opere di Garbolino Rù e di Grassino, i quali hanno lavorato «Sulla trasfigurazione dei soggetti in una dimensione parallela e simbolica», tuttavia «i loro animali non abitano una natura fantastica e sono, invece, estremamente radicati nella società, archetipi dei mutamenti e dei problemi contemporanei».

 

Garbolino Rù espone due teste di tigre, una in acciaio e una in alluminio, una testa di cavallo, una di vitello una di maiale, scolpite con un’aderenza puntigliosa ai dettami anatomici che, nel caso del vitello, si fa addirittura maniacale nella descrizione dei dettagli “zootecnici” come la corda e la museruola.

 

Ma non siamo certo in presenza di rassicuranti modelli per esercitazioni didattiche o di accattivanti insegne di una boucherie chevaline o di una charcuterie perché, come scrive Federica Tiripelli, «Il cavallo è meccanico e scomponibile, il vitello - una sorta di “vitello d’oro” - con corde e museruola, è nuovo idolo e al contempo peccato della società contemporanea, il maiale “abbottonato” è squartato e vestito di tutto punto con la sua stessa pelle, e la tigre, simbolo di potere e di forza, ormai sconfitta, sta emettendo l’ultimo e straziante ruggito».

 

La zoologia di Garbolino Rù si conclude con l’affermazione che «Il rapporto tra l’uomo e il mondo animale non è più quello “genuino” di un tempo e le sculture diventano metafora di un difficile processo di cambiamento, di una società alla deriva».

 

Paolo Grassino mette in mostra una coppia di cani, intitolata “Neri”, e due cervi maschi. I suoi cani appaiono come «Modificati geneticamente», come scrive Federica Tiripelli, «animali senza orecchie, senza coda, senza bocca e senza occhi che incutono timore, esseri “mostruosi”, senza anima (…) un branco di cani che seminando il terrore tenta di dominare gli altri senza curarsi del male, del dolore provocato. Una metafora del cinismo della società contemporanea e delle angosce dell’individuo che qui l’artista vuole quasi esorcizzare».

 

Anche i due cervi di Garassino portano ad una lettura metafisica: «non sono rappresentati realisticamente, (…) ma sono il frutto della sua immaginazione sospesa tra realtà e visione. I cervi divengono archetipo del sacrificio, metafora di un perenne stato di aggressione, di un crudele scontro tra preda e cacciatore, di una società in profonda crisi», così afferma Federica Tiripelli.

 

La mostra rimarrà aperta fino a sabato 24 maggio.

 

ANIMALS sculture di Jessica Carroll Gabriele Garbolino Rù Paolo Grassino

Martedì 6 maggio 2014 dalle ore 18.30

Milano via Sant’Andrea, 17 - corte interna

info +39 02 79.51.51

 

La mostra rimarrà aperta fino a sabato 24 maggio

dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00

 

Marco Bertoli © Art Consulting

Palazzo Cremonini - via Carlo Farini, 4 - Modena

tel. +39 059 218.777 - cell. +39 339 81.29.228

marcobertoli@tsc4.com - www.marcobertoli.com

Modena New York

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Articolo pubblicato il 30/04/2014