"Grillo: l'amico dell'Europa dei banchieri"

Lo sostiene Luigi Cortese, Segretario Nazionale di AT

 

Beppe Grillo, leader del M5S, mette sul suo blog una rivisitazione di “Se questo è un uomo”, di Primo Levi, con tanto di foto taroccata del noto ingresso di Auschwitz. Il tutto alla vigilia del riapprodo al Senato del DDL sul voto di scambio politico-mafioso contrastato dai pentastellati, questo scatena un putiferio di polemiche, da destra a sinistra, con tanto di reazioni della Comunità israelitica romana, tutto questo poco prima delle Europee:

"Sembra fatto ad arte - afferma Cortese -  per far così perdere di vista problemi ben più seri delle sue pagliacciate da comico".

 

Il Segretario Nazionale di Alternativa Tricolore insiste:

"La cosa certa è che Grillo, da buon europeista, si mette in pubblico ad abbaiare contro il sistema per poi, con il suo immobilismo, favoreggiarlo, si sente onnipotente ed, in quanto tale, autorizzato a dire qualsiasi stupidaggine, sapendo di essere impunito e comunque protetto dai suoi sostenitori, facendo così scivolare in secondo piano il fatto che non sia in grado di fare proposte serie e percorribili".

 

"Però è lecito - conclude -  che ci si faccia un esame di coscienza, per chiederci il perché oggi si caschi così facilmente nelle grinfie di questi “venditori di fumo”, ma se poi facciamo un'analisi profonda della politica, almeno di questi ultimi 25 anni, l'amoralità regna sovrana, e le persone serie, ci sembra, abbiano avuto poco successo. Morale, Grillo è il più grosso alleato di questa Europa di usurocrati, e di banchieri pericolosi e fanatici".

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/04/2014