Brian Ice is back!!!
Fabrizio Rizzolo nei panni di Sganarello

Fabrizio Rizzolo, poliedrico artista astigiano, si racconta, in esclusiva, per i lettori di Civico20 News.

 

 

Come vi avevo anticipato nel precedente articolo, dopo la rappresentazione del “Medico per forza”, opera che ha chiuso la rassegna “SANTENAa TEATRO”, ho avuto il piacere di scambiare chiacchiere e commenti con i protagonisti.
Fra questi, naturalmente, Fabrizio Rizzolo: cantante, compositore, arrangiatore, regista, attore…insomma, quello che io amo definire, “un artista a tutto tondo”, e soprattutto un amico.

Una persona squisita, disponibile, simpatica, che mi aveva promesso un’intervista e che ha puntualmente mantenuto la parola: quella che leggerete, oltre che un’intervista, è soprattutto il racconto, fatto con l’umiltà che solo i grandi, quelli con la “G” maiuscola, sanno avere, di una carriera strepitosa.
Non mi dilungo oltre, e lascio la parola al protagonista.

Fabrizio…Sganarello torna a colpire…
…pare di si…è uno spettacolo molto divertente, come il personaggio che interpreto. Mi diverto molto a farlo, ogni tanto ci metto del mio…aggiungo, tolgo…questa sera in modo particolare, con un pubblico partecipe come quello di Santena. Sono molto contento.
Quindi vi siete divertiti…
…si (sorride, ndr)…
Senti…se ho tradotto bene certi post su Facebook…in inglese…Brian Ice è tornato…
Yeahhh…Brian Ice is back…!!! Sai, negli anni ci sono sempre stati parecchi fans, che mi hanno scritto e si sono interessati a questo mio “nick-name”, che non mi abbandona e a cui sono molto legato. Quindi ci sono state parecchie produzioni che mi hanno chiamato, nello specifico dalla Finlandia, dalla Spagna e dalla Norvegia, per incidere dei brani con lo pseudonimo di Brian Ice. Io lo faccio volentieri, mi piace cantare in inglese, anche perché Brian Ice, ha ancora parecchia notorietà in giro per l’Europa e cantare in inglese come Fabrizio Rizzolo, non avrebbe senso.
Comunque sono molto contento, perché dopo che uscito l’album degli “Elegy Crime”, un album pop davvero ben fatto, l’etichetta norvegese KVK, mi ha chiesto di fare tre brani, brani pop anche questi. Ho contribuito alla stesura ed agli arrangiamenti.
Sai…alla veneranda età di 50 anni…è una bella soddisfazione…
Lo immagino…comunque, siamo quasi coetanei…e devo dire che ci difendiamo bena…ma…se riguardi il video di “Talking to the night”…cosa rimpiangi…la giacca con le spalline belle gonfie, o…i capelli…???
…(ridiamo entrambi, ndr)…sicuramente i capelli…la giacca a bolero non si poteva vedere…anche se la indossavano paro paro gente come gli Spandau Ballet o i Duran Duran. Anche loro vestivano in quella maniera. Era la moda e quindi i miei discografici, mi costrinsero a vestirmi così e a farmi quei capelli. Mi ricordo a Discoring, nel 1985, avevo i capelli “ingellati” da paura e una giacca assurda…ma ero elegante!!!
Devo dire che di quel periodo rimpiango la spensieratezza…
…scusa se ti interrompo…ma hai anticipato la mia domanda, e credo che che tu sia quanto mai qualificato a rispondere…cosa è rimasto degli anni ’80?
Cosa è rimasto a me, perché per il resto è rimasto ben poco…ti dicevo appunto, questa idea di spensieratezza, non tanto perché “tutto era possibile”, ma tutto era abbastanza semplice, cioè si potevano fare le cose. Ancora adesso, se mi dicono…”non si può”…io rispondo…”lo sto facendo”…negli anni ’80 era così.
Non ci si poneva il problema…si può fare…non si può fare…c’erano molte più possibilità, rispetto ad ora, di affrontare la vita. Era molto bello.
Lo so. Condivido in pieno il tuo pensiero…ma poi, qualcuno disse…”Tuti ciulu menu mi”…e niente fu uguale a prima…
…si, certo (ride, ndr)…sai, ragionandoci sopra, ho notato che la mia vita, si può dividere in decadi.
Negli anni ’80 ero Brian Ice, negli anni ’90 la produzione dance, dove ho scritto anche per altri, Toni Esposito e Gloria Gaynor, tanto per citare qualcuno, ma sono nati anche i Farinei dla Brigna, che ho seguito fino al 1996.
Poi nel nuovo millennio, la recitazione e i musicals.
I Farinei sono una cosa bellissima ed importantissima: prima di tutto perché è rimasta nella storia. Sapere che tu hai fatto qualcosa, che non era mai stato fatto prima e di cui ancora adesso se ne parla, anche perché esistono ancora, è fantastico. Era quello che volevo: quando ero Brian Ice, quasi “soffrivo”, perché ero solo, quando ho avuto la band, sono stati gli anni più belli: suonavi sul serio, facevi ridere. Poi, finiti i concerti, verso le tre di notte, facevamo il bagno in piscina, visto che abito in una casettina in campagna, con annessa piscinetta, e magari si giocava a pallanuoto…per la gioia dei vicini…
Immagino…parlando di décadi…l’ultima ci porta a “Valjean”.
E’ un musical che ci ha dato un sacco di soddisfazioni.
Nato qualche anno fa, come scrittura, grazie a Fulvio Crivello e Sandro Iuccini.
Da quattro anni faccio parte del progetto, che racconta la storia del protagonista de “I Miserabili”, ma non sotto l’ottica classica del romanzo di Victor Hugo, né sotto quella del musical classico, che è stato rappresentato a Broadway per anni. Noi raccontiamo la storia dell’uomo Valjean.
Abbiamo allestito una cosa piccola, ma che ha già fatto grossi teatri in giro per l’Italia. Sta andando davvero molto bene: siamo sei attori e un pianoforte, facciamo 29 personaggi, tutto rigorosamente live.
Qualche replica a breve?
Si, certo. Il 12 maggio siamo a Canelli.
Vi aspetto ed aspetto anche te, naturalmente
Contaci. Ci sarò. Per chiudere…auguro a…Brian Ice…al Farinel…e a Valjean, di…tornare negli anni ’80…i nostri anni…quindi…di fare!!!
 Siii...dai...facciamo...!
Per contatti e info: www.fabriziorizzolo.it - www.valjeanmusical.it
Stay always tuned !!! !!
Lele Boccardo.
 
 
 

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Articolo pubblicato il 15/04/2014