Attualità del pensiero di Norberto Bobbio

“Interrogando Bobbio a dieci anni dalla morte”


“Soprattutto chi è dedito alla gestione della Cosa Pubblica, ha il dovere intellettuale e morale di avvicinarsi al pensiero di Norberto Bobbio e, se possibile, di farlo proprio. Di condividerne la grandiosità, di apprezzarne la nobile umiltà intellettuale e di cercare di mettere in pratica quel principio, per cui si debba tendere sempre a essere uomini ‘del dubbio e del dialogo’”.

Queste le frasi espresse dal presidente dell’Assemblea nel suo messaggio di saluto alle persone presenti nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, il 10 aprile, in occasione di “Interrogando Bobbio a dieci anni dalla morte”, l’incontro organizzato da Consiglio regionale, Centro studi Gobetti e Centro Gianni Oberto, sull’insigne filosofo della politica e teorico del diritto torinese, nel decennale della morte.

Il direttore del “Gobetti”, Pietro Polito, ha quindi introdotto gli interventi di Massimo L. Salvadori (Università di Torino) su Bobbio e la democrazia, e di Giuliano Pontara (Università di Stoccolma) su Bobbio e la pace.

“Abbiamo inteso dedicare questo momento – ha affermato Polito – ai due grandi temi ricorrenti nell’opera di Bobbio e che hanno plasmato la sua personalità. Bobbio contrapponeva il pacifismo istituzionale e giuridico a quello etico e religioso, benché con l’uno non escludesse l’altro, anzi. Infatti Bobbio diceva che, ‘guai non ci fossero i pacifisti, ma per fortuna ci sono anche quelli che non lo sono”.
 

Salvadori ha descritto Bobbio

“liberale, democratico e riformista, impegnato a patrocinare l’ascesa degli strati più deboli della popolazione e federalista che voleva avvicinare le istituzioni ai cittadini. L’insieme di questi tratti connotarono la personalità dell’ultimo grande liberale italiano che non opponeva il liberalismo alla democrazia”.

“Bobbio definiva in modo tradizionale la pace – ha spiegato Pontara – come negazione della guerra. Pace descritta in tre assunti: primo, la pace è un fenomeno contingente; secondo, la sua realizzazione dipende dalle azioni collettive; terzo, non sono azioni inflessibilmente predeterminate ma dipendono dalla nostra libertà di scelta”

Intanto prosegue fino al 14 maggio la mostra fotografica “I luoghi e la memoria. Istantanee su Norberto Bobbio" (orario, lunedì – venerdì, ore 9-13/14-16).








 

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Articolo pubblicato il 10/04/2014